lunedì 17 ottobre 2011

Stato della trattativa del contratto integrativo in Unicoop

Riceviamo e pubblichiamo quanto segue. E' IMPORTANTE tenere presente che il contenuto di questo post ci è pervenuto in forma anonima (l'alias 15 Ottobre non permette certo di identificare il mittente), pertanto quanto di seguito riportato deve essere necessariamente sottoposto a verifica prima di essere preso seriamente in considerazione. Tuttavia la trattazione attenta e particolareggiata del contenuto lascia pensare che ci sia stato inviato da qualcuno a dir poco... ben informato.



DARNE VISIBILITA'

Stato della trattativa del contratto integrativo in Unicoop

Con estrema fatica questo è quello che 15Ottobre è riuscito a registrare

Due anni di trattativa e nessun documento scritto per informare i lavoratori sullo stato della trattativa (incredibile che ciò possa avvenire in uno stato democratico!), dunque questo sarà il primo testo che dovrà circolare in rete, in posta elettronica e nelle bacheche aziendali.

Non si sa ancora, ma sembra che l’accordo sia già stato firmato sotto banco (tanto è vero che alcuni delegati CGIL a Luglio dicevano ai lavoratori di non fare sciopero perché tanto ormai l’integrativo era stato fatto!)

Di ufficiale non c’è ancora niente (incredibile!), ma sembra che gli argomenti scottanti siano 15. Per ora 15Ottobre è in grado di elecarne solo 9 anche se a leggerli sembrano più che sufficienti per far capire a chi questo accordo conviene farlo.


1) SALARIO VARIABILE

Non si tiene conto della piattaforma votata dai lavoratori
Sarà legato alla presenza = Sei malato? Non lo percepisci in quei giorni!
Obbiettivi sempre più ghiotti per capo negozi, dirigenti e quadri
Per nuovi assunti sarà percepito dopo 51 mesi e non più dopo 36
Si parla di un fantomatico bonus in più per tutti, sicuramente una goccia nell’oceano dei generosi obbiettivi ad personam (a proposito, quanto pesano sulla voce costo del personale)

2) ORARIO DI LAVORO

Abolizione delle griglie per chi è a 36 ore
Tempo di vestizione ufficialmente fuori dall’orario di lavoro, nonostante Fior Fiore di sentenze della Cassazione stabiliscano il contrario.

3) SCATTO DI LIVELLO

Sempre più difficile ottenerlo, la regola diventerà l’indennità per i 4^ livelli che svolgono mansioni da 4^S (a chi verrà riconosciuta…anche qui addio possibilità di fare vertenza)
Solo per i 5^ livelli sarà previsto lo scatto al 4^, ma dopo 31 mesi e non più dopo 18

4) DIVISORE

Passa da coefficiente 156 a 165
Questo vuol dire che la retribuzione per lavoro supplementare e straordinario sarà più bassa, diminuendo le retribuzioni acquisite

5) MENSE

Il popolino continuerà a sottostare a regole per i buoni incomprensibili e diverse
Dirigenti e quadri nei ristoranti continueranno a non avere limiti di spesa per rimborsi alla voce vitto

6) 4 NOVEMBRE

La festività per i 150 anni dell’unità italiana diventa un’occasione ghiotta per ridurre i costi: la retribuzione della festività del 4 novembre verrà tolta a chi ancora l’aveva

7) MINIMERCATI

Si colpisce chi lavora nei negozi con conti in rosso e non chi ha creato il debito
Integrativo non riconosciuto e orario aumentato a 38 ore riducendo le retribuzioni acquisite

8) LAVORO DOMENICALE

Nascosto dietro elaborati artifici linguistici (li stessi di accordi già esistenti in vari negozi) il lavoro domenicale diventa obbligatorio per tutti e il Dì di festa si scopre per quello che realmente è: bieca propaganda da sbandierare sui giornali e sull’Informatore

9) ASSUNZIONI

Questa è la ciliegina sulla torta che si spartiscono i soliti noti
Argomento d’obbligo per far passare qualsiasi accordo
Dovrebbe essere l’argomento forte dei promotori per far ingoiare il rospo ai lavoratori
Se si accetta questo integrativo 200 persone una tantum saranno passate da part-time a full-time
Peccato che non ci dicono che per l’azienda è normale un turn-over annuale di, guarda caso, 200 persone!

10) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

11) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

12) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

13) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

14) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

15) ARGOMENTO SCONOSCIUTO

E’ ovvio che i termini dell’accordo sono irricevibili!
Un integrativo serio invece dovrebbe:

- parlare ai precari: dando prospettive d’assunzione ad apprendisti, interinali e contratti a tempo determinato
- parlare a chi è full-time: prevedendo in tutti i negozi griglie degli orari concordati
- parlare ai part-time: prevedendo maggiori tutele piuttosto che diminuendo retribuzioni acquisite, e chi lo chiede per un certo periodo (lavoratrici madri) non lo fa’ per vezzo ma per necessità. Dire “ti do il part-time se firmi la flessibilità” nella casa della gente onesta si chiama ricatto!
- Parlare di asili aziendali: se non lo fa la Coop in Toscana chi dovrebbe farlo?
- Parlare di mobilità cittadina: esiste ancora un Mobility Manager? Se sì, invece di recepire uno stipendio senza fare il suo lavoro dovrebbe attivarsi con sindacati e amministrazioni locali
- Parlare di previdenza: come mai non si prova a richiedere un aumento alla percentuale di contribuzione dell’azienda nel Fondo pensione visto che sono anni che non si parla di aumenti retributivi in un integrativo?
- Garantire un pasto anche a chi non fa orario spezzato senza creare invece discriminazioni tra lavoratori
- Prevedere un CRAL aziendale: una volta c’era quando l’azienda era una Cooperativa, adesso non si capisce dove è finito

Ma il motivo per cui non si parla di tutto ciò è chiaro: sono più ghiotte 45.000 ore l’anno di permessi sindacali!

Per far circolare l’informazione corretta dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze attraverso blog, facebook, posta elettronica, passaparola, stampando e attaccando in tutte le bacheche questo documento e portandolo appresso nelle assemblee per poterlo rileggere quando verranno a farci il lavaggio del cervello.

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