martedì 29 dicembre 2009

Le deleghe del nuovo Consiglio di Gestione di Coop Italia

Coop Italia: nominato il nuovo Consiglio di Gestione; Vincenzo Tassinari confermato Presidente, al suo fianco Maura Latini Vicepresidente e altri quattro top manager del sistema cooperativo


Il Consiglio di Sorveglianza di Coop Italia (Presidente Ernesto Dalle Rive), ha nominato il nuovo Consiglio di Gestione. Presidente (confermato) Vincenzo Tassinari; Maura Latini (nella foto) nominata Vicepresidente (nuova eletta), vanta una lunga esperienza e proviene da Unicoop Firenze, dove ricopre l’incarico di Direttore Commerciale Ipermercati; avrà le deleghe sul Prodotto a Marchio Coop e Comunicazione.

Nuovo ingresso anche per Alessandro Mazzoli, già Direttore Generale di Centrale Adriatica, avrà le deleghe sulla gestione delle politiche commerciali dei Canali.

Confermato Mario Cifiello, con le deleghe al marketing e pianificazione strategica.

Nuove nomine anche per Roberto Fiammenghi e Liborio Rosafio (già dirigenti di Coop Italia), con deleghe rispettivamente al Canale Supermercati - Acquisti FOOD, e Amministrazione Finanza e affari societari.

Con questo atto la nuova governance acquista piena operatività ed il fatto che sia avvenuto con l’unanimità dei consensi – afferma Ernesto Dalle Rive, Presidente del Consiglio di Sorveglianza – ha un significato di forza e di unità di tutte le Cooperative a sostenere il progetto di cambiamento necessario per affrontare le sfide del futuro.

Vincenzo Tassinari afferma che l’ingresso di professionalità forti ed affermate, provenienti dal sistema cooperativo, è la prova della volontà delle Cooperative a sostenere il progetto di rafforzamento e centralizzazione delle politiche commerciali nazionali, che ci permetterà di essere più efficaci, più veloci e meno costosi rispetto ad una situazione di calo dei consumi e di maggiore competitività, cui Coop risponderà in modo forte ed adeguato.

domenica 27 dicembre 2009

Legacoop Toscana, nuova presidenza


Articolo del 17 dicembre 2009

E' composta da 19 persone la nuova Presidenza di Legacoop Toscana, eletta stamani a Firenze al termine della riunione della Direzione regionale.

“La nostra scelta è andata nella direzione di confermare all’interno della Presidenza la maggioranza di cooperative. Si tratta di una innovazione che contraddistingue la Toscana a livello nazionale e che in questi anni ci ha dato molto in termini di capacità di stare maggiormente in sintonia con il mondo del lavoro e delle imprese – spiega Stefano Bassi (nella foto), presidente di Legacoop Toscana -. Abbiamo anche deciso di avere come invitata permamente nella Presidenza la presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop, e di dare una maggiore articolazione che fotografi le dimensioni delle cooperative. Al nostro interno è presente una varietà di dimensioni, con coperative grandi, medie e piccole che hanno bisogni, modalità di gestione e governance e domande diverse. Nella composizione della presidenza abbiamo cercato di dar traccia di questa articolazione. Infine abbiamo inteso rappresentare quanto più possibile il territorio della Toscana”.

La Presidenza di Legacoop Toscana è dunque composta da 13 rappresentanti i cooperativa e 6 appresentanti di strutture associative, più un invitato permanente. Si tratta di: Stefano Bassi (presidente Legacoop Toscana), Giulio Bani (vicepresidente Legacoop Toscana), Turiddo Campaini (Unicoop Firenze), Marco Lami (Coop Tirreno), Giorgio Raggi (Coop Centro Italia), Renato Campinoti (Associazione Produzione e Lavoro), Luigi Minischetti (Consorzio Etruria), Susanna Bianchi (Coop Archeologia), Mauro Fabbrini (Coop Comea), Roberto Franci (Conad), Adolfo Moni (Associazione Abitazione), Stefano Tossani (Coop Unica), Roberto Negrini (Associazione Agricole), Giuseppe Zanieri (Associazione dei Servizi), Angelo Migliarini (responsabile cooperative sociali), Fabrizio Frizzi (presidente Cooplat), Ilaria Rossetti (Coop Aplysia), Daniela Vianelli (Coop Itinera), Alfonso Cavezzini (Coop Amiata).

“Fra i temi sui quali saremo chiamati a lavorare nelle prossime settimane – conclude Stefano Bassi – c’è il ruolo della cooperazione toscana a livello nazionale e quale contributo il nostro movimento può e intende dare per il rilanco della Toscana, alle prese con una crisi profonda. In questo senso dovremo sforzarci di sviluppare il tema della intersettorialità, moltiplicando le alleanze e le occasioni di collaborazione fra diverse esperienze imprenditoriali, cooperative e non”.

mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale!


Ciao!

Nell'ultima Assemblea abbiamo parlato di tante cose e avevamo preso alcuni impegni precisi. Con questa lettera d'auguri vorremmo fare un veloce punto della situazione.
Come avrai visto dalla bacheca sindacale, abbiamo mantenuto fede alla decisione che abbiamo condiviso di pubblicare l'Albo delle Direzioni, più familiarmente inteso come "le faccine". Come era già emerso nel corso dell'Assemblea, quell'iniziativa è stata molto apprezzata. E' singolare come quella forma di comunicazione sia molto più efficace rispetto a documenti più discorsivi e precisi. Infatti l'Albo delle Direzioni altro non è che una rappresentazione "grafica" di quello stesso verbale che era stato pubblicato i giorni seguenti all'Assemblea, ma rispetto a quello ha una forza comunicativa decisamente più... chiara.

Veniamo adesso al merito delle questioni.
L'Assemblea si può considerare definitivamente riuscita, infatti possiamo affermare che, dopo quella, numerosi passi avanti sono stati fatti. Per fare qualche esempio ecco cosa è avvenuto ultimamente. Sono stati fissati incontri: per definire le modalità applicative della flessibilità per le Direzioni Risorse Umane e Logistica, per valutare la risposta della Dir. Organizzazione e Sistemi in merito alla richiesta sottoscritta dai colleghi dell'Ufficio Gestione Sviluppo Pos, per verificare l'accordo sulla reperibilità della Direzione Tecnica, ecc... Abbiamo anche ricevuto la lista con l'anzianità delle persone coinvolte nella riorganizzazione del Distretto (anche se parziale e da correggere in alcuni punti). Certo è che queste problematiche non sono state ancora risolte, ma intanto abbiamo avviato i primi passi necessari per farlo.
Tuttavia, dobbiamo anche dire che ci sono delle questioni che non hanno ancora trovato risposta, ma confidiamo nel fatto che presto i nostri interlocutori rispondano ai nostri inviti al dialogo.
In oltre, nel corso dell'Assemblea era stato richiesto che entro Natale fosse organizzato un incontro alla presenza dei Segretari regionali delle Organizzazioni Sindacali, per fornire ai Lavoratori le informazioni riguardanti gli sviluppi della trattativa per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale. Manteniamo l'impegno a organizzare quell'incontro, anche se dovremo rimandare a Gennaio l'Assemblea, per risolvere problemi di compatibilità di agenda delle persone invitate.
Per concludere, cogliamo l'occasione per anticiparti che (come richiesto da alcuni colleghi), presto parleremo anche di un'altra questione che merita senz'altro attenzione, soprattutto alla luce delle recenti vicende che hanno coinvolto i mercati finanziaria: l'andamento del Fondo Previcooper.

Per il momento ci fermiamo qui augurandoti

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

Unicoop Firenze: sarà un Natale austero

Il 64% farà a casa sia pranzo di Natale che cena di Capodanno

AUSTERITÀ SOTTO L´ALBERO
Le tendenze d'acquisto a Natale



Unicoop Firenze
tira le somme dei risultati della grande campagna anticrisi partita a marzo di quest’anno, con un taglio prezzi del 20% su 700 prodotti a marchio. In dieci mesi i prodotti a marchio Coop hanno raggiunto un’incidenza del 23% sul totale delle vendite (era il 20%), e questa campagna è costata alla cooperativa circa 35 milioni di euro, contro i 28 messi in preventivo. Secondo i calcoli dell’Osservatorio interno di Unicoop Firenze, una famiglia media di tre componenti, fedele a Coop, che ha comprato i prodotti a marchio, in quelle specifiche categorie di consumo ha risparmiato fino a 500 euro nell’arco dei dieci mesi. Un contributo non da poco per contrastare la caduta del potere d’acquisto. Intanto l’Osservatorio interno mette a fuoco le tendenze d’acquisto del consumatore toscano in questi primi 15 giorni di dicembre nei punti vendita di Unicoop Firenze.

Reggono i consumi alimentari, calano gli acquisti multimediali, non si rinuncia al giocattolo. In questa fase di crisi il consumatore cambia pelle. E’ meno tecnologico e più “artigiano”, più dedito all’economia domestica e sempre meno propenso a riempirsi di telefonini e computer, in un dicembre che ancora non ha visto partire la corsa agli acquisti. In questo periodo le vendite di prodotti alimentari nel circuito di Unicoop Firenze segnano un +3% rispetto a un anno fa, mentre quelle dei prodotti no food toccano il +5%. Ma al loro interno, per la prima volta dopo molti anni, flettono in modo consistente gli acquisti di computer, telefonia, foto ottica (-20%), mentre spiccano il volo le Tv al plasma (+25%). Crescita a due cifre anche per i giocattoli (+13%) e per un altro classico dono natalizio: piante e fiori (+13%).

Del resto, secondo i dati del Barometro Coop – ricerca effettuata a livello nazionale da KKIENN Connecting Customers and Company per conto di Coop Italia - la crisi sta trasformando profondamente le abitudini d’acquisto. I consumatori, indipendentemente dal reddito, fanno sempre più attenzione alle spese (84% degli intervistati), acquistano la giusta quantità per limitare gli sprechi (77%), stanno più attenti alla qualità e meno alla pubblicità (75%). Insomma, comprano meno ma meglio e quando è possibile riciclano.

Sempre secondo il Barometro diminuiscono inoltre gli acquisti presso discount, minimarket e negozi tradizionali, crescono i supermercati e in misura più lieve gli ipermercati. Per quanto riguarda il pranzo di Natale e la cena di capodanno, quest’anno il 64% degli italiani li farà entrambi a casa contro il 62% dell’anno scorso; in generale si profila una tendenza a diminuire le spese per il pranzo natalizio. E niente “preziosismi”: sulle tavole degli italiani ci saranno sempre più prodotti in offerta e meno prodotti tipici e di marca.

Fonte: Intoscana.it

Supermercati: Coop conferma leadership neòòa GDO

(AGI) - Roma, 22 dic - Coop replica a Conad e conferma la sua leadership nel settore della grande distribuzione italiana. Attingendo agli stessi dati Nielsen, la quota di mercato di Coop si assesta infatti sul 18,2% a fronte del 9,8 di Conad. Il resto - afferma Coop - e' puro esercizio verbale: "Comparare porzioni di fatturato e di quota tra imprese che operano nello stesso segmento di mercato per vantare un presunto sorpasso e' puerile e non fotografa la reale situazione, ma appunto solo una porzione della stessa (supermercati di piccole e medie dimensioni). Si puo' anche decidere di autonominarsi primi inventando classifiche assolutamente opinabili ma e' un'operazione che francamente non ci interessa". "Quanto poi all'ambizione di diventare in cinque anni il numero uno della distribuzione in Italia -continua Coop- e' evidente che ogni ambizione e' legittima. Da parte nostra non intendiamo cedere quanto abbiamo saldamente conquistato da decenni. In quest' ambito ci fa piacere ricordare anche altri primati di Coop che e' stata la prima insegna della grande distribuzione a credere nelle liberalizzazioni: e' di agosto 2006 l'apertura dei primi CoopSalute (attualmente sono 95) e giugno 2007 siamo diventati il primo operatore mobile virtuale con CoopVoce (l'accordo e' del 2006, l'attivazione del 2007).
Si puo' capire la bramosia del sorpasso, ma per sorpassare davvero ci vuole ben altro"

Coop Italia, nuovo consiglio di Gestione

Una nuova governance per Coop Italia (il consorzio di acquisti e marketing delle cooperative di consumo).
Debutta, con il voto dell'assemblea dei soci il sistema duale, che separa i rappresentanti della società (i soci), dalla gestione (i manager)

Il Consiglio di sorveglianza di Coop Italia, presieduto da Ernesto Dalle Rive, ha nominato il nuovo Consiglio di Gestione:


Confermato il Presidente Vincenzo Tassinari, come Vice Presidente e' stata nominata la neo eletta Maura Latini ( gia' responsabile commerciale di Unicoop Firenze); confermato Mauro Cifiello (direttore commerciale Coop Italia), entrano Alessandro Mazzoli, Roberto Fiammenghi (Coop Italia Food) e Liborio Rosafio.

Il consiglio di sorveglianza è formato da:

Silvano Ambrosetti (presidente di Coop Lombardia), Paolo Bedeschi (presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Reno), Francesco Berardini (presidente di Coop Liguria), Turiddo Campaini (presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze), Ernesto Dalle Rive (presidente di Novacoop), Marco Lami (presidente di Unicoop Tirreno), Marco Pedroni (presidente di Coop Consumatori Nordest), Giorgio Raggi (presidente di Coop Centro Italia), Mario Zucchelli (presidente di Coop Estense), Gilberto Coffari (presidente di Coop Adriatica).

19 dicembre 2009

Coop Italia - Comunicato stampa

mercoledì 16 dicembre 2009

La GDO è pronta per le "feste"

Esclusivo Focus alla vigilia del Natale 2009 - L'analisi settoriale di ESG89 Group

La GDO è pronta per le feste

Giorgetti (ESG89): "Il 52% delle Top 50 società gode di buona salute ma si attendono conferme dai dati aggregati 2009"

Il periodo è quello giusto. Per la GDO, questo delle feste Natalizie, è il momento più importante di tutto l'anno: la scelta dei regali, l'approvvigionamento alimentare in vista del periodo festivo e la possibilità di fare qualche spesa fuori programma grazie alla tredicesima mensilità, possono fornire in questo preciso momento, una naturale spinta verso i consumi, in attesa della tanto auspicata ripresa economica. Rimandando ad un'analisi più accurata che tenga conto del volume complessivo degli acquisti natalizi e fornisca un riscontro più preciso, grazie anche all'esame dei tanto attesi bilanci d'esercizio 2009, è possibile fornire un quadro d'insieme che permetta di capire come la Grande Distribuzione si presenta all'appuntamento fondamentale dell'anno.

"Per questo il Focus realizzato dal "Centro Studi Economico e Finanziario ESG89" sulle Top 50 aziende del settore - commenta il Direttore Giovanni Giorgetti - che operano sul nostro territorio ha come obiettivo quello di fornire un'istantanea precisa sullo stato di salute e sulla condizione fisica dei vari concorrenti, al via della consueta corsa ai regali che ogni anno appassiona milioni di persone in tutto il paese. Ebbene, nello specifico, il quadro d'insieme delineato attraverso l'analisi sui Bilanci d'esercizio 2008 condotta, evidenzia uno scenario sostanzialmente neutro, dal quale si evince che più di un'azienda su due, del campione considerato, ha fatto registrare nell'ultimo anno un aumento sostanziale del volume d'affari. Inoltre l'82% degli operatori presi in esame, ha chiuso l'esercizio 2008 con un segno positivo davanti alla ‘voce ultima' del bilancio e addirittura il 51% di essi ha realizzato una crescita proprio sul valore dell'Utile Netto".

Primato solidissimo per SUPERMARKETS ITALIANI Spa (ESSELUNGA) di Milano, che si conferma leader assoluto della Grande Distribuzione in Italia con un Fatturato di 5.782.552.000 euro. Restano nelle primissime posizioni altri due Gruppi di Milano, quali GS Spa, che con un Fatturato di 4.145.769.000 euro mantiene pressoché stabile il valore della produzione dell'esercizio precedente e AUCHAN Spa con i suoi 3.534.035.000 di ricavi.
Con una performance meramente encomiabile entra, invece, nella Top Ten di questa esclusiva classifica, PAC 2000 A (Conad) di Perugia, che durante l'ultimo esercizio è riuscita ad incrementare in maniera congiunta il volume del proprio giro d'affari e il valore degli Utili.

Per quanto concerne il Fatturato, passato da 1.220.254.839 a 1.860.467.000 euro, l'aumento conseguito è stato del 53%, mentre per quanto riguarda l'Utile Netto, pari a 28.293.000 euro, il Trend positivo è stato del 63%. Crescita costante anche per altri due nomi importanti della Grande Distribuzione italiana come BENNET Spa di Milano e ASPIAG SERVICE Srl di Bolzano che si inseriscono di diritto tra le prime società operanti nel settore: 17% l'incremento compiuto sul valore della produzione da BENNET Spa, che passa così da 1.536.764.000 a 1.801.827.000 euro.

Per ASPIAG SERVICE Srl, proprietaria del marchio Despar, l'aumento registrato sul giro d'affari (1.435.574.652 euro) è stato del 15%. Rientrano nel novero delle aziende performanti anche: COOP ESTENSE di Modena, la veneziana GRUPPO PAM Spa e CARREFOUR ITALIA Spa. Il Gruppo modenese ha concretizzato un Trend positivo del 7% con un Fatturato che si attesta a quota 1.316.809.158 euro; per il GRUPPO PAM Spa, invece, l'incremento realizzato sul valore della produzione (1.291.885.615 euro) è stato dell'8%, mentre per quanto riguarda il colosso della Grande Distribuzione d'oltralpe, CARREFOUR ITALIA Spa, lo score positivo conseguito sul volume d'affari, pari a 1.083.013.707 euro, è stato del 5%.

Meritevole di una menzione particolare, è il risultato ottenuto da SPESA INTELLIGENTE Spa: in questo caso il Trend di crescita realizzato dal Gruppo di San Martino Buon Albergo (VR) è stato, rispettivamente, del 21% sul Fatturato, pari a 815.913.678 euro, e del 26% sul valore dell'Utile Netto. Scorrendo i dati analizzati, si rilevano, inoltre, ottime prestazioni anche per MAXISCONTO Srl di Cherasco: 12% l'aumento riportato nel corso dell'ultimo esercizio sul valore della produzione e da IN'S MERCATO Spa di Pianiga (VE), che con un giro d'affari di 472.548.962 euro incrementa in un solo anno di ben il 10% il proprio Fatturato.

Infine, buoni risultati prestazionali anche per MAGAZZINI GABRIELLI Spa di Ascoli Piceno, che concretizza un 166% sul valore dell'Utile Netto, passato così da 3.035.404 a 8.086.745 euro e EUROSPIN TIRRENICA Spa di Magione (PG), che ha ottenuto un Trend positivo del 13% sul volume d'affari (376.214.016 euro) e 31% sugli Utili. Inoltre, la Vicentina DIAL Srl consegue un aumento del 15% sul valore della produzione (310.899.256 euro) e IGES Srl (Gruppo PAC 2000 A di Perugia) che con lo stesso 15% sul giro d'affari (280.541.658 euro) è entrata per la prima volta tra le Top 50 aziende italiane che operano nella GDO.

Nonostante l'onda lunga del collasso finanziario avvertita più di un anno fa, è ancora ben percepibile, la Grande Distribuzione riesce a mantener il passo rispetto al rallentamento generale dell'economia e meglio di altri settori è riuscita a difendersi da questa inedita contingenza economica. Questo potrebbe essere il momento giusto per il rilancio.

Il "Centro Studi Economico e Finanziario ESG 89" analizza da oltre 15 anni i bilanci delle prime 200.000 società di capitali italiane (Spa, Srl e Cooperative) e periodicamente offre ai media italiani e internazionali tutte le curiosità e i numeri oggetto delle analisi. I dati contabili relativi alle singole imprese sono desunti da varie fonti ufficiali (camerali e bancarie) e più in particolare dai bilanci depositati presso le Camere di Commercio. Tuttavia la memorizzazione dei dati, quantunque effettuata con sistemi computerizzati, può non corrispondere al dato reale. Non tutte le imprese avente l'obbligo del deposito del bilancio d'esercizio presso la competente Camera di Commercio, sono inserite in classifica. Il "Centro Studi Economico e Finanziario ESG89" non assume alcune responsabilità per un utilizzo di quanto riportato nel presente c.stampa diverso dal mero indicativo.

martedì 15 dicembre 2009

Multitarget e multiformat coordinate del brand Coop

Efficienza, sperimentazione, Sud: i temi caldi per Coop secondo Vincenzo Tassinari, presidente del Consiglio di gestione Coop



Multitarget e multiformat: sono questi i concetti che individuano il percorso lungo il quale nel 2009 e, ancor più nel 2010, Coop intende muoversi per rispondere in maniera più puntuale al consumatore, come chiarisce bene Vincenzo Tassinari (nella foto), presidente del Consiglio di gestione di Coop. “Da sempre ci rivolgiamo ad un ampio e articolato target di consumatori. In questa società multitarget il nostro principale obiettivo è quello di servire i clienti ad un livello territoriale nazionale il più capillare ed esteso possibile, attraverso format di vendita articolati in modo da soddisfare i bisogni dei clienti sia nelle grandi città che nei piccoli centri, fino ad arrivare alle piccole comunità montane. Come mi piace dire, dalla Val di Noto alla Val di Fiemme”.

Gli effetti della crisi?
Con un core target che supera i 7 milioni di clienti soci, Coop è particolarmente attenta anche alle esigenze di soggetti diversi sia per condizioni di reddito che per stile di vita e di consumo. Una quota non marginale di nostri clienti sta subendo l'attuale crisi economica con un duro impatto sul reddito disponibile e, di conseguenza, anche sulle capacità di far fronte alle spese quotidiane. Negli ultimi mesi abbiamo registrato una significativa flessione dei consumi e una riduzione della frequenza di spesa, che stiamo cercando di mitigare con iniziative di convenienza mirate sui prodotti di prima necessità e sulle nostre Pl. Questo, al fine di mantenere alto il livello dei valori di Coop, che i nostri soci, soprattutto giovani, intendono perseguire anche nei loro atti di acquisto. Per quello che riguarda il prossimo anno, le previsioni non sono rosee: stiamo elaborando i nostri budget prevedendo consumi food a -0,2% e non food a -1,7% sul 2009. La crisi c'è, eccome, e servirebbero politiche economiche più decise nell'indirizzo della ripresa dei consumi.

Format: nuove sperimentazioni in vista?

L'orientamento multitarget ha come conseguenza la scelta di proporsi sul mercato come un sistema distributivo “multiformat”. Il modello di sviluppo di Coop è adattivo rispetto al territorio, con store che spaziano dai piccoli negozi di vicinato agli ipermercati di grandi dimensioni, con una rete strutturata di format diversi, caratterizzati da una proposta commerciale articolata, per poter offrire alternative di spesa e di assortimento sia alimentare sia non alimentare. Attualmente, abbiamo avviato nuovi format per presidiare con maggiore capillarità i centri città e, allo stesso tempo, integrare le esperienze della grande distribuzione con altri servizi. Già oggi Coop Salute e Coop Voce rappresentano integrazioni di questo genere, ma ne abbiamo altre, come la ristorazione e le librerie, senza dimenticare la partnership al 40% con Eataly. Inoltre, abbiamo sperimentato punti di vendita capaci di offrire un buon servizio, con strutture di costi più snelle sia a monte che a valle, in modo da ridurre i costi di funzionamento a fronte di un buon livello di servizio. Innovazione e sperimentazione a tutto campo sono le chiavi sulle quali opereremo fortemente per il rafforzamento della nostra presenza sul mercato.

Su quali tipologie di vendita punta la strategia di sviluppo?
Il piano di sviluppo di Coop è significativamente orientato verso il Sud con l'apertura di sei nuovi ipermercati, in aree dove importanti distributori hanno deciso di abbandonare o di interrompere la loro espansione. Da questo punto di vista sono state significative le ultime aperture in Sicilia e la recente acquisizione di ipermercati Carrefour in Puglia e Basilicata che stiamo trasformando in Ipercoop. Il nostro piano di sviluppo 2009-2011 prevede l'apertura di 66 tra super e superette, con un piano di investimenti di circa 2 miliardi e la previsione di un aumento della quota di mercato di circa 2 punti. Per quanto riguarda i nuovi servizi, con ormai 95 Coop Salute e oltre 400.000 attivazioni abbiamo dimostrato che, pur in un ambito limitato di liberalizzazioni, si può raggiungere il punto di equilibrio economico con soddisfazione del consumatore e, degno di nota, calmierando i prezzi come fondamento delle liberalizzazioni. Oltre ad avere in fase di implementazione nuove tecnologie e servizi web, stiamo riflettendo sull'utilizzo della rete per gestire i cataloghi interattivi, in particolare per i prodotti non food, per i quali stiamo già facendo test in alcuni store. Tutto questo perché siamo convinti che la crisi porterà ad una nuova cultura di consumo: per noi, si tratta di interpretarla come opportunità/necessità di ampliare la nostra offerta e di intercettare nuove fasce di consumatori, oltre che fidelizzare maggiormente quelle che già abbiamo. Tutto ciò nella vocazione storica della Coop: far crescere cooperazione e cooperatori.

Quali cambiamenti nell'offerta occorrono per stare dalla parte dei consumatori?
Stiamo assistendo ad una vera e propria polarizzazione dei consumi. Da una parte, cresce il consumo dei prodotti basici e delle materie prime per la preparazione dei piatti, dall'altra si stanno sviluppando importanti nicchie nell'area dei prodotti di alta qualità, tipici e delle specialità. Nello specifico, Coop sta coprendo queste nicchie prevalentemente attraverso lo sviluppo della linea Fiorfiore a marchio Coop che sta crescendo molto bene (+18%). Per quanto riguarda i settori in maggiore difficoltà, si tratta prevalentemente del non food, del tessile, dei prodotti di elettronica di consumo, settori nei quali, in questi ultimi due anni, i clienti hanno significativamente ridotto la propensione all'acquisto; sarà necessario, dunque, rifocalizzare l'offerta su un nuovo modello più coerente alla situazione e puntare sull'innovazione fondamentale per il rilancio. Per quello che riguarda il focus delle nostre politiche commerciali, per il 2010 riconfermeremo la politica “Dalla tua parte noi”, un'iniziativa che, come dimostrano i risultati positivi del 2009, è stata apprezzata dai nostri consumatori in quanto solidale verso i problemi di perdita di reale capacità d'acquisto di beni e servizi, che hanno intaccato anche l'area che fino ad oggi pareva intoccabile, quella dei prodotti di largo e generale consumo alimentare. Le imprese leader debbono dimostrare, proprio in questi momenti, di stare dalla parte dei loro clienti consumatori.

Qual è il competitor straniero che ha meglio gestito l'attuale congiuntura?

In generale le insegne da noi osservate si sono mosse in due direzioni: in primo luogo hanno rafforzato la proposta di convenienza, in particolare sui marchi propri, con riposizionamenti (es. Mercadona) e sviluppo di nuove linee prodotto dedicate (come, ad esempio, Tesco). Una seconda direzione è stata quella di soddisfare nuove esigenze di consumo che la crisi ha fatto emergere, in primo luogo, la necessità del cliente di risparmiare pur tutelando il proprio tenore di vita. Si tratta di intercettare consumi normalmente coperti da altri canali distributivi quali l'Horeca o da marchi/canali premium. La sensazione è che chi ha puntato su questi fattori stia ottenendo i risultati migliori e uscirà rafforzato da questa situazione di crisi. Una mia osservazione riguarda però tutta la distribuzione moderna italiana. Occorre che ognuno punti alla propria distintività, alla propria “personalità”, attraverso la quale convincere i consumatori ad entrare nei negozi con le nostre insegne. Smettiamola di “copiarci”, di fare, in ultima analisi, tutti la stessa cosa. Un'ottima scuola di retailing differenziato a mio parere è quella statunitense, dove Wal-Mart il gigante da 270 miliardi di dollari, non ha “ucciso” tutti i concorrenti: Wegmans, Dorothy Lane, Trader Joe's e Meyers sono ottime catene distributive che riescono, con la loro distintività, non solo a sopravvivere, ma anche ad avere buona redditività e buona potenzialità di sviluppo. Questa è una chiave per il retailer italiano del futuro: diventare marca “insegna” a tutti gli effetti e su questa base sviluppare le proprie politiche distintive e differenziate.

In definitiva, come si uscirà da questa crisi?
Tutti dicono che da questa crisi si uscirà diversi. Allora occorre discontinuità, un cambio di passo nel nostro modo di fare impresa distributiva. È finito un ciclo di oltre 20 anni di lusinghieri risultati. Chi guarda indietro a questi successi, a mio parere, ha perso. Coop sta mettendocela tutta, stiamo lavorando per un significativo processo di cambiamento: dalla “governance” ai processi operativi e commerciali. Già nel 2010 ci presenteremo sul mercato con importanti proposte innovative: una Coop diversa, più veloce, efficiente e tempestiva nel cogliere opportunità e farle cogliere ai nostri consumatori. Sono ottimista, ce la faremo e questo sarebbe un buon segno non solo per noi, ma anche per il Paese che mai come in questo momento ha bisogno di soggetti imprenditoriali che si rimbocchino le maniche per dare reali e significative risposte di cambiamento e alla modernizzazione del Paese.

FIRENZE E SCANDICCI, INCONTRO SULLA VIABILITÀ A TORREGALLI, PONTIGNALE E VIA MINERVINI

Presto un incontro con le due amministrazioni comunali e il centro Don Gnocchi per la realizzazione di due rotonde tra Torregalli e Le Bagnese
Interventi alla viabilità per rendere più scorrevole il traffico nelle aree di confine tra Firenze e Scandicci, con priorità alle opere previste davanti a Torregalli, a Pontignale e all’incrocio tra via Baccio da Montelupo e via Minervini. Nella mattina di lunedì 14 dicembre 2009 si sono incontrati nel Comune di Scandicci l’assessore alla Mobilità del Comune di Firenze Massimo Mattei, il Vicesindaco di Scandicci Alessandro Baglioni e l’assessore alla Mobilità Gianni Borgi, oltre ai tecnici delle due Amministrazioni comunali, per un aggiornamento sullo stato di progettazione delle opere previste nel quadrante del sud ovest fiorentino.
All’incrocio tra via Baccio da Montelupo e via Minervini, al confine tra il comune capoluogo e Casellina, sarà realizzata una rotonda, già in fase di progettazione definitiva da parte del Comune di Firenze.
Nell’area davanti a Torregalli saranno realizzate due rotatorie per il traffico, di forme diverse, a carico del centro Don Gnocchi che costruirà una propria struttura accanto all’ospedale di San Giovanni di Dio; il futuro assetto viario per quella zona prevede anche altre opere, tra cui il prolungamento di via Stradone dell’ospedale; delle rotatorie, una sarà realizzata davanti all’ingresso dell’ospedale per agevolare l’accesso, l’altra all’incrocio tra via di Scandicci e via delle Bagnese, consentendo così l’eliminazione del semaforo. Il Comune di Firenze promuoverà un nuovo incontro con il centro Don Gnocchi e il Comune di Scandicci per riaffermare i contenuti del precedente accordo firmato nei mesi scorsi.
Nella zona di Pontignale la viabilità che riguarda i due Comuni sarà riordinata con una nuova sistemazione di via del Pantano e gli altri adeguamenti viari necessari; un contributo alle nuove opere si avrà con il nuovo insediamento commerciale a carico di Unicoop, che tra le opere di urbanizzazione per il centro commerciale ha gli interventi fognari in via del Pantano: questi interventi avranno priorità all’apertura dei cantieri, prevista a primavera 2010.
14/12/2009 16:49
Comune di Scandicci

lunedì 14 dicembre 2009

Una delle prossime aperture di Unicoop Firenze, il negozio di Pontignale.



Ai nastri di partenza l’iter amministrativo per la realizzazione del centro commerciale Unicoop a Pontignale. Dopo il vaglio della Giunta e della seconda Commissione consiliare per l’Urbanistica il progetto arriva all’esame del Consiglio comunale. Il nuovo centro sarà costruito su un’area di 52 mila mq, di cui 10 mila in superfici di vendita per grande distribuzione, oltre ad attrezzature commerciali fino ad un massimo di 15 mila mq. La previsione delle superfici di vendita era già contenuta in un’intesa dell’aprile 2000 tra i Comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, e dal 2003 nella disciplina urbanistica delle attività commerciali. Il vicesindaco Baglioni: “Un centro all’avanguardia, di qualità architettonica, con funzioni dedicate alla città, e particolare attenzione alle soluzioni ambientali e agli aspetti occupazionali”.

Due edifici accoppiati, con 10 mila mq di vendita per grande distribuzione e attrezzature commerciali per un massimo di 15 mila mq, 800 posti auto pubblici che serviranno in futuro da parcheggio scambiatore con la tramvia, verde pubblico, piste ciclabili, viabilità interna ed esterna con il raccordo di Borgo ai Fossi. Sono questi i contenuti dell’intervento di Pontignale che sarà realizzato da Unicoop su una superficie complessiva di 52 mila metri quadri, nell’area dell’ex Cdr, che è stato presentato alla Giunta e alla seconda Commissione consiliare per l’Urbanistica. La previsione di queste superfici di vendita era già contenuta in un protocollo d’intesa firmato dai Comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa nell’aprile del 2000: l’accordo riduceva le dimensioni del centro di San Lorenzo a Greve, portava da 62 mila a 52 mila i metri quadri a Pontignale, fissa per il futuro di Lastra a Signa una media distribuzione per gli alimentari con le superfici restanti riservate al no food. In base a questo accordo nel 2003 il Consiglio comunale ha approvato la Disciplina urbanistica delle attività commerciali, ripresa nel maggio del 2007 nel Regolamento urbanistico. “Sarà un centro all’avanguardia, non solo dal punto di vista commerciale”, spiega l’assessore all’Urbanistica Alessandro Baglioni, “avrà anche funzioni rivolte alla città con particolare attenzione ai cittadini della zona di Pontignale, a questo proposito prevediamo risorse per incrementare il verde pubblico di mitigazione; al centro del progetto ci sono poi le soluzioni per il risparmio energetico e l’assetto idrogeologico; soprattutto saranno interessanti gli aspetti occupazionali, non soltanto per l’insediamento ma per tutto l’indotto”. Secondo le previsioni il centro del Pontignale sarà raggiunto in futuro da un ramo della tramvia, per ottenere con gli 800 posti auto pubblici il secondo parcheggio scambiatore del sistema tramviario, così come fissato anche nel Piano strategico. “Per quanto riguarda la viabilità – prosegue Baglioni – i flussi di traffico sono stati simulati da uno studio di Spea: la previsione è che il centro attrarrà veicoli da Scandicci, da Lastra a Signa e da Signa e in parte dal quartiere 4 di Firenze, ma non dal quadrante nord ovest né dal circondario di Empoli, zone dove già si trovano altre strutture di grande distribuzione”. Oltre alle opere per la viabilità a carico dei costruttori, il sistema del traffico nella zona funzionerà grazie anche alla rotonda all’incrocio tra via Baccio da Montelupo e via Minervini, per la quale il Comune di Firenze ha già previsto lo stanziamento nel 2008. Gli aspetti ambientali, idrogeologici e della mobilità sono riuniti in un documento di sintesi che è stato presentato alle associazioni di categoria, ai sindacati e a Legambiente come associazione riconosciuta. [M. G.]


LA VICENDA URBANISTICA
La Variante generale del Prgc (5 giugno 1991) prevedeva una zona di espansione soggetta a Piano Attuativo (Centro Direzionale Regionale Cdr.”) con varie destinazioni: attività terziario-direzionali, esercizi commerciali (con 800 mq di Sul per la grande distribuzione), centro esposizione e congressi, residence e ricettività minore legata al centro congressi. La volumetria massima di progetto era pari a mc 226.700 con altezza massima di m 50.
Nel febbraio 2000 l’amministrazione, con il documento “Strategie e linee d’indirizzo per lo sviluppo della rete commerciale”, definisce nuovi criteri di pianificazione e programmazione urbanistica per il commercio. Contemporaneamente, in applicazione del ‘Decreto Bersani’, vengono aggiornate le previsioni riferite all’area in esame, e delineato il potenziamento delle attività commerciali la cui disciplina urbanistica viene rimandanta ad un successivo specifico atto di Variante al PRG.
Nell’aprile dello stesso anno il Consiglio Comunale approva il “Protocollo d’intesa fra i comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa sulle politiche urbanistiche della grande distribuzione commerciale” nel quadrante sud-ovest dell’area metropolitana riferite al settore della grande distribuzione commerciale. ll documento prevede, nell’ambito di una coerente distribuzione delle superfici commerciali, il ridimensionamento delle previsioni di grande distribuzione localizzate nei comuni di Firenze e Lastra a Signa e la concentrazione di superfici di vendita nell’area ex Cdr.
Nel novembre 2003 il Consiglio Comunale approva la Variante al PRG denominata “Disciplina urbanistica delle attività commerciali”. Al posto dell’originaria previsione a carattere polifunzionale (“Centro direzionale regionale”) viene prevista la realizzazione di un insediamento commerciale pressoché monofunzionale destinato alla grande distribuzione (l’unico nel territorio comunale). In termini di superficie la nuova previsione - parzialmente ridotta come stabilito dal Protocollo d’intesa tra comuni - fissa una superficie utile lorda massima di mq 52.000, dei quali 25.000 per la vendita, ed un’altezza massima di m 20. La superficie territoriale complessiva destinata al Piano attuativo viene individuata in circa mq 94.100, in luogo dei precedenti mq 155.000 circa.
Il 31 maggio 2004 il Consiglio Comunale approva il Piano Strutturale che contiene una specifica scheda (Utoe n° 6) che elenca gli indirizzi e le prescrizioni generali per la tutela degli aspetti idrogeologici, agronomici e ambientali, gli obiettivi e le strategie da perseguire, e conferma le previsioni introdotte dalla Variante ed il dimensionamento massimo per i nuovi insediamenti commerciali e di grande distribuzione.
Nel febbraio 2007 il Consiglio Comunale approva il Regolamento urbanistico che conferma i dimensionamenti e le superfici elevando l’altezza massima consentita da 20 a 30 metri.
Architettura - Grazie a soluzioni estetiche innovative, non consuete per insediamenti di questo tipo, risulta particolarmente curata la progettazione architettonica delle strutture commerciali e direzionali. L’intento è quello di caratterizzare qualitativamente l’ingresso alla città dall’autostrada, cercando di veicolare anche con i segni architettonici la propensione all’innovazione che caratterizza il territorio di Scandicci. E’ previsto un sistema di spazi aperti (verde, parcheggi, percorsi pedonali e ciclabili, etc.) adeguatamente raccordato agli spazi aperti esistenti e/o previsti nelle aree limitrofe.
Parcheggi - Le vaste superfici di parcheggio, sia ad uso privato che ad uso pubblico, fortemente impattanti se distribuite in maniera estensiva al contorno dell’insediamento commerciale, sono collocate su più piani garantendo un notevole contenimento del consumo di suolo.
Tramvia e viabilità - E’ prefigurato un possibile collegamento a ponte con il futuro nuovo capolinea della tramvia, con eventuale partecipazione del soggetto attuatore agli oneri di progettazione e realizzazione dell’opera. E’ inoltre previsto il completamento degli assetti viabilistici nell’area interessata (con particolare riferimento ai tratti necessari per garantire una efficace accessibilità veicolare alle strutture commerciali) e nelle aree circostanti (zona Borgo ai Fossi).
Completamento dell’assetto viario di interscambio con l’Autostrada A1 e la FI-PI-LI - Dal punto di vista della mobilità il progetto fa riferimento allo studio Spea (novembre 2003) riferito all’analisi dei flussi di traffico indotti dalla realizzazione dell’insediamento commerciale ed alla verifica della funzionalità trasportistica del nuovo casello Firenze-Scandicci.
Quadro economico - Il documento “Valutazione degli impatti settoriali e occupazionali” analizza gli effetti dell’entrata in funzione del nuovo polo commerciale sia in termini di incidenza sulla redditività dei punti vendita della rete che in termini di ricaduta occupazionale. Il bacino di riferimento comprende i Comuni di Scandicci, Firenze Q1 - Centro Storico, Firenze Q4 - Isolotto/Legnaia, Lastra a Signa, Signa, Bagno a Ripoli, Impruneta, Montelupo Fiorentino, San Casciano, Tavarnelle, Barberino Val d’Elsa, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Empoli, Montespertoli, Greve in Chianti e Vinci, per una popolazione totale pari a n. 421.450 unità. L’estensione di tale bacino è stata definita con riferimento ad altri centri con analoga capacità di attrazione: I Gigli a Campi Bisenzio, i centri commerciali di Sesto Fiorentino, Montecatini, Massa e Cozzile. Lo studio prevede l’assenza di effetti stimabili sul comparto alimentare in quanto la superficie di vendita risulta sostanzialmente equivalente a quella esistente nell’ipermercato di Lastra a Signa, da trasferirsi in tale nuovo insediamento. Per quanto concerne il settore non alimentare l’incidenza sulla redditività dei punti vendita esistenti non costituisce un fattore di rischio.
Quadro occupazionale - La stima degli addetti da impegnare nel polo commerciale di Scandicci (al netto del numero di occupati nell’ipermercato di Lastra a Signa), calcolata in base ai dati disponibili per poli commerciali simili a quello oggetto di studio, è quantificata in 383. Al fine di monitorare la ricaduta occupazionale il soggetto attuatore/gestore dovrà fornire all’Amministrazione Comunale, per sei anni a partire dall’entrata in esercizio della struttura, un rapporto annuale sul numero complessivo degli occupati nel nuovo insediamento commerciale, con precisazione del numero di addetti residenti nel Comune di Scandicci; un rapporto biennale sul saldo occupazionale relativo agli esercizi commerciali non alimentari, calcolato sia all’interno del territorio comunale di Scandicci che nel bacino di riferimento. Dovrà inoltre essere monitorato l’impatto sugli esercizi commerciali non alimentari di Scandicci e del più ampio bacino. A tal fine dovrà essere realizzato anche un rapporto triennale, per due trienni consecutivi, sull’andamento dei punti vendita della rete di distribuzione esistente in termini di cessazione o aperta di nuovi esercizi e/o in termini di incidenza sul fatturato.
Monitoraggio - Saranno monitorati gli effetti legati alla mobilità, ai volumi di traffico veicolare sulle principali direttrici di accesso all’insediamento commerciale e le eventuali conseguenze ambientali legate all’incremento dell’inquinamento acustico ed atmosferco. [Cl. Ar.]

Fonte: Sito internet del Comune di Scandicci


Maxi furto tecnologico al magazzino di Fibbiana di proprietà di Unicoop Firenze



Dall'articolo non emerge, ma documentandosi da altri blog che riguardano Unicoop Firenze sembra proprio che il magazzino dove è stato effettuato il furto sia di proprietà di Unicoop Firenze. Sembra che la refurtiva riguardi molti prodotti che erano destinate alle offerte Soci.

Sono spariti una cinquantina di Lcd, oltre 600 wij nintendo, oltre 200 macchine fotografiche digitali e numerosi personal computer portatili.

Empoli, 10 dicembre 2009 - La strenna di Babbo Natale è stata depredata da ladri altamente tecnologici, che hanno rimpito sacchi di merce grandemente richiesta proprio in questo periodo di corsa ai regali. Il grosso furto è andato in scena nei giorni scorsi alla 'Cooperativa facchinaggio e trasporti' che si trova in via Tosco Romagnola Sud, nell’area industriale e artigianale di Fibbiana.



I malviventi sono riusciti a forzare alcune aperture posteriori dell’ampio capannone industriale in cui erano stoccati prodotti quali consolle wii, personal computer e televisori. Sono entrati in azione e hanno agito indisturbati dopo aver neutralizzato l’allarme dell’edificio, manomettendolo ad arte. L’attenzione si è concentrata su prodotti custoditi in scaffali e pancali: così, sono spariti una cinquantina di Lcd, oltre 600 wij nintendo, oltre 200 macchine fotografiche digitali e numerosi personal computer portatili.


Molto probabilmente i banditi si sono mossi usando un mezzo adeguato per caricare la refurtiva e dileguarsi senza dare nell’occhio. Il valore della merce, che è stata rubata, è ancora da quantificare nel dettaglio, ma pare che i ladri abbiano messo a segno un colpo che li ha fruttato un malloppo stimato in circa 200mila euro. Il caso è stato poi segnalato alle forze dell’ordine per i sopralluoghi con l’obiettivo di individuare qualche importante indizio, che possa condurre agli eventuali responsabili. Con ogni probabilità quella merce, che va per la maggiore nello shopping pre-natalizio, potrebbe essere stat rubata su commissione e potrebbe aver già preso la destinazione di piazze al nero.

mercoledì 9 dicembre 2009

Incontro per il rinnovo del contratto integrativo del 2 dicembre


Come promesso ecco una sintesi dell'incontro svoltosi il 2 dicembre per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.

SCUSATE IL RITARDO CON IL QUALE VIENE PUBBLICATO IL DOCUMENTO, ma chi si è preso l'impegno di farlo utilizza il proprio tempo libero per preparare la scrittura e la diffusione. Questo però ci permette di dire un grosso GRAZIE A QUANTI CI HANNO SOLLECITATO ALLA SUA REALIZZAZIONE! Speriamo solo che lo stesso avvenga anche nei confronti di coloro che dovrebbero farlo e ancora non si sono adoperati a fare il verbale.

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RINNOVO CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE IN UNICOOP FIRENZE – INCONTRO DEL 2 DICEMBRE 2009

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PER OPPORTUNA CONOSCENZA DELLE/I LAVORATRICI/ORI INTERESSATI.


PREMESSA AL DOCUMENTO
Come già fatto in occasione dell’incontro del 19 novembre u.s., manteniamo l’impegno preso scrivendo e diffondendo una sintesi delle questioni emerse nel corso dell’incontro del 2 dicembre 2009.
Ricordiamo a tutti i Lavoratori di Unicoop Firenze che, nonostante ripetuti solleciti, ancora non è stato redatto un documento unitario informativo sull’evolversi della trattativa. Infatti, ciò che leggete è frutto di un’iniziativa spontanea della scrivente RSU.
Come richiesto dalla direzione di Unicoop Firenze, a partire dalla prossima data gli incontri proseguiranno in forma ristretta. Ciò significa che adesso più di prima, diventa FONDAMENTALE che le Segreterie Regionali delle Organizzazioni Sindacali si prendano l’impegno di redigere costantemente e puntualmente un verbale unitario.


SINTESI DELL’INCONTRO DEL 2 DICEMBRE 2009
In data 2 dicembre 2009 si è svolto presso la sede di Scandicci di Unicoop Firenze un ulteriore incontro per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale. Per la Cooperativa erano presenti il Direttore delle Risorse Umane Forconi Piero, assistito Picchietti Fabrizio, Giachi Marcello, Ancinotti Giampaolo, Romagnoli Ilaria e Fanni Francesca. In rappresentanza dei Lavoratori erano presenti i Segretari Regionali Angelini Dalida per la Filcams-CGIL, Lombardo Ernesto per la Uiltucs-UIL, Mazza Gianfranco per la Fisascat-CISL e una delegazione delle RSU.


Argomenti trattati:

1. GESTIONE DELLE ASSEMBLEE SINDACALI. Riguardo a questo punto la Direzione della Cooperativa ha ricordato come fondamentali tre aspetti che ruotano attorno alle assemblee sindacali: garantire il diritto d’informazione per i dipendenti, garantire il servizio per soci e clienti, garantire gli standard di sicurezza necessari. Pur affermando che non esistono particolari criticità rispetto a questo argomento, la Direzione ha espresso la volontà di elaborare un testo con l’obiettivo di uniformare la gestione delle assemblee in ogni unità lavorativa della Cooperativa. A tal fine ha fatto riferimento ad un testo già esistente per il canale minimercati.


2. CONTRATTI D’AVVIO IN OCCASIONE DI NUOVE APERTURE. La volontà di Unicoop Firenze è quella di prevedere in un testo unico per tutti e tre i canali distributivi, contratti d’avvio in occasione di aperture di nuove unità lavorative (punti di vendita, piattaforme logistiche, ecc…). In particolare, come già accade nell’accordo del canale ipermercati, la Direzione vorrebbe predisporre un testo nel quale indicare tempistiche e argomenti inerenti questa materia. E’ stato fatto riferimento ai seguenti argomenti che vorrebbero far derogare rispetto a condizioni lavorative “a regime”: salario aziendale, salario variabile e orario di lavoro.


3. MINIMERCATI E SUPERETTE. Su questo argomento è nato un dibattito più articolato e più aspro rispetto a quanto accaduto per i precedenti punti. La volontà della Cooperativa, considerando l’alta incidenza dei costi (in particolare del lavoro) sul conto economico per i negozi del canale minimercati, sarebbe quella di applicare ai Lavoratori del canale minore (solo quelli delle superette o a tutti quelli del canale minimercati non è stato chiaro), solamente le garanzie previste dal CCNL! In sostanza l’atteggiamento direzionale è stato questo. Stiamo cercando di rinnovare un accordo sindacale unico che superi le differenze fino ad oggi previste per i tre canali, tuttavia se una tipologia di vendita (leggi il canale mimercati) non è autosufficiente, questo è un problema di quel canale. Così facendo si aggirerebbe in pieno uno dei pilastri dello spirito cooperativo: l’atteggiamento mutualistico e solidaristico, che vorrebbe che chi è ultimo non per sua volontà, può contare sull’aiuto e su una redistribuzione della ricchezza della collettività.

Beati gli ultimi, che saranno i primi… (ops scusate!) che rimarranno tali, aggiungiamo noi!

Giunti a questa fase della trattativa, tutti gli argomenti sono stati introdotti. A partire dal prossimo incontro il confronto entra nel vivo, tanto è vero che la Direzione di Unicoop Firenze ha fatto richiesta che le riunioni si svolgano in forma “ristretta”.

I prossimi incontri già indicati in agenda, che si terranno sempre c/o la sede di Scandicci, si svolgeranno il 14 e 21 gennaio 2010.

sabato 5 dicembre 2009

No B Day


altre foto su ANSA.IT

IL MIGLIOR CORTEO DEGLI ULTIMI 150 ANNI... QUELLO DEL NO B DAY!

No Berlusconi Day


5 dicembre. Una giornata particolare

L’evento del 5 dicembre interroga la politica. Anzi prima ancora di svolgersi, il No Berlusconi Day previsto per il 5 dicembre, è già diventato un evento straordinario. L’unico che riesce a segnare una netta inversione di tendenza in un quadro politico caratterizzato dalla rassegnazione, dalla polverizzazione della opposizione politica e dall’impotenza della rappresentanza parlamentare.
Un gruppo di giovani, fuori da ogni protezione o protagonismo di partito, ha lanciato un grido d’allarme ed ha pronunziato le parole magiche che la nostra balbettante opposizione politica non è mai riuscita a pronunziare, ha detto: basta! Ed ha lanciato l’appello per una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi, rovesciando un tabù politico, frutto di una occulta quanto tenace convenzione fra tutte le forze politiche.
Questo grido, non avendo giornali, né televisioni, né megafoni di altro tipo è circolato dappertutto, attraverso i percorsi, per certi versi misteriosi, della rete ed è penetrato nel cuore di centinaia di migliaia di persone, che hanno risposto con entusiasmo. E’ stato come un sasso lanciato nello stagno, che genera una serie infinita di onde, sconvolgendo la calma piatta delle acque. Oppure come il grido di quel bimbo della fiaba di Andersen: il re è nudo, che in un attimo ha travolto il castello di menzogne che faceva da velo ai vestiti inesistenti dell’imperatore.
Il grido dei bloggers che hanno lanciato il No B Day, ha avuto un effetto simile. Dal nulla, senza appoggiarsi su partiti, sindacati ed altre organizzazioni popolari, è venuto fuori e si sta aggregando un movimento di partecipazione di massa. Un movimento che si preannunzia imponente, tanto da costringere gli organizzatori a spostare la manifestazione da Piazza del Popolo a Piazza San Giovanni, la piazza delle grandi manifestazioni di massa, come era già avvenuto per la manifestazione dei girotondi del 14 settembre 2002.
Questa volta, però, la situazione è notevolmente peggiorata ed alle spalle del movimento non c’è nessuna esperienza organizzata. E’ un movimento che conta soltanto sulla forza dell’indignazione, sul rifiuto delle coscienze di assuefarsi a questo clima di degrado della nostra vita civile. Proprio per questo è un formidabile segno dei tempi.
In questo clima avvelenato, in questa situazione di putrefazione morale, di scandali giudiziari (opportunamente occultati dalla comunicazione pubblica di regime), di dissolutezze, di corruzioni, di persecuzioni della miseria e di discriminazione dei più deboli, di servilismo scandaloso, di fronte alla crisi delle tradizionali forme di rappresentanza, è scattata una molla. Si è innescato un meccanismo di reazione dal profondo delle coscienze. Si è risvegliata quell’”anima collettiva”, di cui parla Piero Calandrei, che in passato generò il miracolo della resistenza ed oggi può generare il miracolo di un profondo rinnovamento della politica. E non è senza significato che questo risveglio collettivo sia guidato da una generazione di giovani, di studenti, di ricercatori, di precari, che si affacciano per la prima volta alla vita politica e pongono con candore delle domande essenziali sulla salute democrazia al di fuori di ogni logica settaria. Per le forze politiche democratiche, a prescindere da chi ci sarà o meno in Piazza San Giovanni è un’occasione formidabile per riscoprire il ruolo e la funzione costituzionale dei partiti, che è quella di mettersi al servizio della società e non di servirsene e di riscoprire il ruolo della politica, che è quello dell’organizzazione della speranza.

(Fonte: Articolo21.org)

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