sabato 31 ottobre 2009

La GDO italiana vede nero


In calo la fiducia degli operatori nel terzo trimestre 2009. Il peggioramento del sentimento sia a livello congiunturale che tendenziale è da imputarsi esclusivamente alla flessione delle vendite dei prodotti alimentari

di C. S.

Peggiora lievemente l'indice della fiducia degli operatori della Grande Distribuzione Alimentare italiana nel terzo trimestre 2009. L'indice infatti, pur attestandosi su un valore positivo (+9,1), è risultato in diminuzione rispetto al trimestre precedente (-4 punti) e inferiore di tre punti anche rispetto al livello dello stesso periodo del 2008. Questi i risultati salienti dell'indagine congiunturale dell'Ismea svolta nel mese di settembre 2009 presso un Panel di operatori della GDO.

Il peggioramento del sentiment sia a livello congiunturale che tendenziale - spiega l'Ismea - è da imputarsi esclusivamente alla flessione delle vendite dei prodotti alimentari, mentre le altre due componenti dell'indice (aspettative sulle vendite e livello delle scorte) hanno registrato valori soddisfacenti e quasi sempre in miglioramento.

Riguardo alle diverse tipologie di punto vendita è emerso che la congiuntura del terzo trimestre 2009 è stata più favorevole, anche a livello di dinamiche, per i Supermercati, mentre lo è stata molto di meno per gli Ipermercati; nei Supermercati, in particolare, tale andamento dipende soprattutto da un trend positivo e in crescita delle aspettative sulle vendite per il prossimo trimestre e dal ridimensionamento delle scorte, mentre si è registrata una flessione per quanto riguarda le vendite dell'ultimo trimestre. Anche per i Minimarket l'indice di fiducia resta nel complesso positivo, ma registra un forte peggioramento rispetto al trimestre precedente, da attribuire, contrariamente agli altri due canali, principalmente ad un deterioramento delle attese sull'andamento delle vendite nel prossimo trimestre.

Sul territorio nazionale, un miglioramento della fiducia rispetto al secondo trimestre dell'anno è stato espresso soltanto dalle aree del Nord Est, mentre nel confronto tendenziale si registra un ottimismo molto maggiore nelle regioni del Centro; risulta invece in forte calo la fiducia nel Nord Ovest.

Sul fronte dei volumi dei principali prodotti alimentari venduti dalla GDO nel trimestre, il saldo tra le risposte "in aumento" e "in diminuzione" è di nuovo risultato negativo (in particolare per le carni, le uova, i derivati dei cereali e i prodotti ittici), con un peggioramento per tutti i prodotti alimentari sia rispetto al secondo trimestre del 2009 sia a livello tendenziale.

Determinante a giudizio degli operatori della GDO la leva promozionale, ormai largamente utilizzata dalla Grande Distribuzione. L'incidenza delle vendite in promozione sul fatturato complessivo ha raggiunto, secondo l'indagine, il 28,4% percentuale in discesa rispetto al trimestre precedente, ma superiore rispetto al corrispondente trimestre del 2008.
Fonte: Ismea

giovedì 29 ottobre 2009

Nega l'elemosina a due Rom e tantano di rapirle il figlio


Firenze, 28 ottobre 2009 - Una mamma si rifiuta di fare l'elemosina a due rom. E uno tenta di rapirgli in figlio. E' successo oggi all'Ipercoop di Lastra a Signa dove una donna ha negato più volte l'elemosina a due rom, finché uno di loro ha afferrato per un braccio il suo bambino di tre anni seduto nel carrello della spesa. la madre a quel punto ha temuto che si volesse sequestrare suo figlio, denunciando quanto avvenuto ai carabinieri .Terrorizzata, la madre ha allontanato con decisione il rom per liberare il bambino e, presa con sé anche l'altra bimba di un anno che al momento era dentro l'auto, è scappata dentro il centro commerciale. Qui ha chiesto aiuto a una guardia giurata, dicendo che le volevano rapire il figlio.
I due rom hanno 16 e 33 anni e sono stati arrestati dai carabinieri per tentativo di sequestro di persona. Sembra che da tempo avvicinassero i clienti del supermercato per chiedere elemosina e anche oggi hanno fatto lo stesso. Ma ora sono in galera.

La Cgil è preoccupata per il negozio di Montevarchi di Unicoop Firenze


La chiamano la "cooppina" per distinguerla dall'Ipercoop che ha sede nella stessa città, Montevarchi. Il punto vendita dell'Unicoop Firenze in via Burzagli è sotto la lente d'ingrandimento della Cgil e della Rsu aziendale. Stamani conferenza stampa di Loretto Ricci, segretario Filcams Cgil; Franco Ligori, responsabile della zona Valdarno per la Cgil e Delia Scala della Rsu."Abbiamo forti preoccupazioni sul futuro di questo negozio - affermano i sindacalisti. Assistiamo a continui spostamenti del personale da un punto vendita all'altro del gruppo. E' una mobilità costante che interessa molti dei 15 addetti e che non trova giustificazione. Tanto meno se consideriamo che l'azienda non attua alcuna consultazione preventiva con la Rsu e il sindacato".Personale qualificato e di lunga esperienza viene trasferito e sostituto da personale ancora da formare. "Abbiamo quindi la preoccupazione che l'Unicoop Firenze non abbia tra le sue priorità la coop di via Burzagli. Ne temiamo un ridimensionamento o, peggio ancora, un progressivo abbandono. La nostra contrarietà, da questo punto, di vista è netta. Non solo in relazione ai conseguenti problemi occupazionali e di mobilità ma anche in rapporto alla domanda dei cittadini, in modo particolare di quelli anziani, di Montevarchi. Questo negozio è in centro e, nonostante le sue dimensioni, possiamo dire che assolve al compito di un negozio di vicinato".Da qui gli incontri del sindacato con l'amministrazione comunale e la sezioni sezi coop. "Auspichiamo chiarezza da parte di Unicoop - concludono Ricci, Ligori e Scala. Chiarezza sul futuro del punto vendita di via Burzagli e sull'occupazione".

Montevarchi, 27 ottobre 2009

martedì 27 ottobre 2009

Protesta dei dipendenti dell'Ipercoop di Afragola

AFRAGOLA - Protestano sotto la pioggia i dipendenti Ipercoop di Afragola: un centinaio di lavoratori hanno nel pomeriggio dapprima picchettato gli ingressi della struttura ??" le gallerie restano aperte al pubblico ??" ma successivamente, complice la trattativa saltata tra azienda e sindacati i toni della manifestazione si sono accesi. Una ventina di persone, infatti, è salita sul tetto dello stabile mentre il gruppone dei dipendenti ha provato a bloccare le strade di accesso ed uscita dal polo commerciale. Sul posto carabinieri e polizia. La rottura tra sindacati e azienda è dovuta al fatto che l’Ipercoop non ha potuto garantire, in sede di tavolo di trattativa, un impegno sicuro coi lavoratori dopo il 15 novembre. Fino a questa data, infatti, l’azienda ha assicurato il pagamento pieno degli stipendi dei circa 300 dipendenti. Rifiutata da parte dei sindacati per il periodo successivo al 15 novembre, la proposta Ipercoop, che con gli ammortizzatori sociali riusciva a coprire l’80% delle mensilità. La restante parte sarebbe stata sottratta dall’anticipo del Tfr. E proprio questo punto ha fatto ‘saltare il banco’.

(Fonte: ilnolano.it)

E' TEMPO DI AGIRE (attenzione!!! Nuova data dell'Assemblea)

ATTENZIONE!!! E' CAMBIATA LA DATA DELL'ASSEMBLEA. CI INCONTREREMO IL 13 NOVEMBRE.


E’ tempo di agire!

Le problematiche irrisolte cominciano ad essere DECISAMENTE TROPPE!

Le risposte da parte della Direzione non ci sono e le poche volte che queste arrivano, sono vaghe e inconcludenti.

Turni di reperibilità fin troppo invadenti, flessibilità degli orari non attuate, passaggi di livello disattesi, RIORGANIZZAZIONI paventate e mai ufficializzate, incertezza crescente inerente la fine che farà il Distretto

E poi il Contratto Integrativo. Le obiezioni aziendali alla nostra piattaforma rivendicativa non promettono niente di buono!

IL SINDACATO QUESTI PROBLEMI LI VUOLE RISOLVERE!!!

Per riuscire in questo SERVE LA TUA COLLABORAZIONE!

PARTECIPA ALL’ ASSEMBLEA !!!

Venerdì 13 novembre c/o la sede di Scandicci dalle 9:30 alle 11:30 in sala blu.

Nessuno deve sentirsi escluso!

Io, uomo invisibile , in cerca di lavoro

La crisi è finita, anzi, non c'è mai stata!
Eppure ci sono persone (tante) che cercano un lavoro e non lo trovano, come il padre di famiglia che denuncia quanto segue.
(Fonte: livesicilia.it)


Io, in cerca di lavoro come tanti, senza fortuna (leggi santi in paradiso) sognavo di trasferirmi a Firenze. Spesso i media accusano noi disoccupati del Sud di cercare solo il posto pubblico e sotto casa, per questo, ci dicono i nostri politici, non troviamo lavoro. Ho inviato in un anno più di 600 candidature con lettera motivazionale, referenze e allegato c.v.. Agenzie dell’impiego di mezzo nord Italia (Firenze, Pisa, Lucca, Pistoia, Prato, Montecatini, Pescia, Monsummano, Quarrata…), agenzie di lavoro interinale del nord: Adecco, Open Job, Altro Lavoro, Manpower, Metis, Eurointerim, Generale Industrielle.

Ogni mattina incrocio le dita e spulcio su internet i siti per chi cerca lavoro. Risultato: 8 colloqui, 0 lavoro, 0 cappotto. Un breve dettaglio riassuntivo. Coop, (La Coop sei tu), colloquio con responsabile risorse umane Unicoop Firenze: “Lei è siciliano… mi dispiace ma a mezzogiorno ognuno mangia a hasa (con la c aspirata) sua, noi sà dà aiutà gli amici di Prato… per le sostituzioni delle ferie estive abbiamo già provveduto e per le feste natalizie prenderemo gli stessi di agosto”.
Alival (azienda di produzione e commercializzazione formaggi): mi legge il c.v., gli confermo tutto, qualche giorno dopo mi telefona e mi dice testuale: “Nel mio ufficio sono tutte donne, non vorrei rompere questo equilibrio…”. D'accordo, ognuno ha diritto di crearsi tutti gli harem che vuole… ma perché mi ha chiamato…??? Ikea Firenze : un giorno intero di test individuali e di gruppo, altro giorno per colloquio individuale. Ci risentiamo per la firma del contratto. Stavolta è fatta. La fine di un incubo… pensavo. A casa champagne e gran festeggiamenti… balletti scaramantici, trenini, meo amigo Charlie Brown… siamo in pieno carnevale di Rio… Qualche giorno dopo. “Il suo profilo non è pienamente soddisfacente”. Mi dica, di grazia, almeno perché…”Lei non è stato subito sincero, ha mancato di chiarezza con noi e non ci ha detto che ha una bambina di 19 mesi che le toglierebbe molte energie. In questa prima fase abbiamo bisogno di singles che possono dedicarsi all’azienda anima e corpo, per crescere insieme…” . Insomma secondo i responsabili Human Resources Team Ikea io arriverei già spompato… (povera bambina mia..!!! Anche questa colpa…)
Il resto dei colloqui è se possibile ancora più deprimente con personaggi che mi chiedono se sono “fortunato”, o mi offrono di lavorare un mese gratis in prova, a progetto, a gettone, a scatti…. Altri che chiedono fideiussioni, mi invitano ad aprire la partita Iva ed altri che mi dicono: “Il C.V. sarebbe anche soddisfacente ma non avevo notato che lei è siciliano come farebbe ad interfacciarsi con la nostra realtà toscana, sa la clientela in Toscana è molto particolare ed esigente, noi siamo molto radicati sul territorio…”.
La mia bambina mi guarda con i suoi occhi dolcissimi, mi stringe forte forte, sente la mia inquietudine, la mia disperazione, il mio profondo dolore… Cerco di sorriderle e la bacio.

Questa è l’Italia della crisi piccina mia, non temere, in un modo o nell’altro ce la faremo. Dobbiamo farcela.

giovedì 22 ottobre 2009

Dipendenti "controllati". Unicoop Firenze condannata


Pubblichiamo di seguito due articoli comparsi oggi su alcuni quotidiani nazionali, riguardo una sentenza della Corte d'Appello di Firenze che accoglie il ricorso di due Dipendenti del magazzino di Scandicci di Unicoop Firenze.
Purtroppo dobbiamo registrare ancora una situazione vertenziale che coinvolge, esponendola in negativo, Unicoop Firenze.
La domanda che purtroppo viene spontaneo porsi è la stessa che è rimbalzata da più parti in seguito alla vicenda dell'ingiusto licenziamento di alcuni dipendenti, sempre del magazzino di Scandicci, "colpevoli" di aver mangiato qualche merendina prelevata dalla "gabbia dei rotti". Ma chi paga tutte queste cause (perse) e relative spese legali frutto di una politica che negli ultimi anni sta facendo registrare un incomprensibile inasprimento delle relazioni tra Cooperativa e dipendenti? La domanda è ovviamente retorica. A pagare sono i Soci di Unicoop Firenze! Ma a farne le spese rischia di esserlo in maniera più ampia, anche l'insegna Coop presente su tutto il territorio nazionale.
E' giusto continuare così ci domandiamo? Gradiremmo sapere anche cosa ne pensano i lettori del blog. Per il momento vi rimandiamo alla lettura dei due articoli.


L'UNITA'

DIPENDENTI CONTROLLATI
UNICOOP CONDANNATA

I carrelli "computerizzati" per trasportare la merce in dotazione al magazzino Unicoop di Scandicci violano l'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che vieta il controllo a distanza dei dipendenti. Questa la sentenza della Corte d'Appello di Firenze che ieri ha raccolto il ricorso di due lavoratori del magazzino di Scandicci, assistiti dall'Avvocato Danilo Conte. Il sistema informatico dovrà essere quindi modificato in modo che il computer registri la quantità di merce trasportata e quella eventualmente mancante all'appello, ma "non dovrà consentire l'individuazione nominativa dell'utilizzatore del carrello".


LA REPUBBLICA

C'era un grande occhio nel magazzino di Unicoop di Scandicci che spiava il lavoro dei dipendenti. Così ha sentenziato la corte d'appello di Firenze che ha condannato Unicoop a modificare il sistema di videoterminali e radiofrequenza che dovrebbe essere impiegato per controllare la movimentazione delle merci, ma che sarebbe stato utilizzato anche per vigilare sul lavoro dei dipendenti. Il tutto in violazione dell'articolo 4 dello statuto dei lavoratori che vieta controlli a distanza.

Sui grandi carrelli nei quali i dipendenti del magazzino di Scandicci caricano la merce prelevata dagli scaffali e da inviare ai negozi sono installati dei lettori che, tramite radiofrequenza, inviano informazioni ad un videoterminale per controllare le quantità della merce prelevata. L'operatore aziona il sistema passando sul lettore il proprio badge personale e così, tramite questo sistema, la direzione del magazzino identifica i movimenti della merce con un operatore ben preciso.

E' capitato che questo abbia provocato sgradevoli scambi di battute: "Com'è che sei fermo da venti minuti?" ha rimproverato una volta un capo ad un operatore.
"E tu come fai a saperlo?" ha rilanciato quest'ultimo. "Lo vedo al computer" la risposta.
"Ma tu dal computer non puoi vedere che sono fermo perché sono in fila dietro ad altri colleghi, in attesa di caricare".

Un controllo a distanza, dunque e per giunta incompleto. Su questa base due dipendenti, assistiti dall'avvocato Danilo Conte, avevano intestato causa del lavoro contro Unicoop Firenze, invocando la violazione dell'articolo 4 dello statuto dei lavoratori. Hanno perso il primo grado, ma si sono rifatti in appello. Per i giudici il sistema così com'è congegnato non va bene.
"Basterà - spiega l'avvocato Conte - togliere la relazione tra il badge e il carrello, perché la direzione abbia comunque informazioni utili sulla movimentazione delle merci evitando di controllare il dipendente".

Unicoop sostiene di aver già modificato il sistema. I lavoratori hanno esibito documenti che proverebbero il contrario.

Comunque sia, adesso c'è il verdetto del giudice che impone di cambiare.

martedì 20 ottobre 2009

Adesso basta... SVEGLIA!!!


E’ tempo di agire!

Le problematiche irrisolte cominciano ad essere DECISAMENTE TROPPE!

Le risposte da parte della Direzione non ci sono e le poche volte che queste arrivano, sono vaghe e inconcludenti.

Turni di reperibilità fin troppo invadenti, flessibilità degli orari non attuate, passaggi di livello disattesi, RIORGANIZZAZIONI paventate e mai ufficializzate, incertezza crescente inerente la fine che farà il Distretto

E poi il Contratto Integrativo. Le obiezioni aziendali alla nostra piattaforma rivendicativa non promettono niente di buono!

IL SINDACATO QUESTI PROBLEMI LI VUOLE RISOLVERE!!!

Per riuscire in questo SERVE LA TUA COLLABORAZIONE!

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Venerdì 6 novembre c/o la sede di Scandicci dalle 9:30 alle 11:30 in sala blu.

Nessuno deve sentirsi escluso!

lunedì 19 ottobre 2009

Scelte "illuminate" della grande distribuzione


PRIMA LEROY MERLIN, ESSELUNGA RAGGIUNGE COOP AL SECONDO POSTO

FIRENZE. "Scelte illuminate" è la classifica di Greenpeace che valua l'impegno della grande distribuzione a togliere dagli scaffali le lampadine incandescenti, prima del bando europeo al 2011.

L'aggiornamento pubblicato oggi segnala un clamoroso balzo in avanti di Esselunga che lascia l'ultimo posto in classifica e raggiunge al secondo la Coop, mandando in pensione le lampadine sprecone con tre anni di anticipo.

Grenpeace spiega che «a settembre i nostri volontari hanno controllato circa quaranta supermercati Esselunga a Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Torino, Voghera, Milano e nell'hinterland milanese. A parte alcuni fondi di magazzino in esaurimento, solamente in un supermercato a Torino sono state riscontrate lampadine incandescenti con wattaggi da 25 a 100 Watt ancora in vendita sugli scaffali. Siamo soddisfatti che Esselunga abbia mantenuto le promesse fatte la scorsa estate. Ora verificheremo anche l'impegno di Coop, che aveva annunciato di eliminare le lampadine a incandescenza entro la fine dell'anno.

Alcune grandi catene della grande distribuzione hanno già preso impegni concreti, come Leroy Merlin che è in vetta alla classifica e che ha rimosso le lampadine incandescenti dal primo settembre, altri supermercati non stanno facendo nulla o quasi nulla.

Secondo Greenpeace al penultimo posto delle "Scelte illuminate" si piazzano Conad, Despar, Finiper che non hanno fino ad oggi preso nessun impegno concreto. Ultima è Carrefour, maglia nera e zero in efficienza perché continua a vendere in grande quantità di lampadine sprecone.

Gli ambientalisti ricordano che «La messa al bando delle lampadine incandescenti permetterà di ridurre i consumi elettrici degli italiani di 5,6 TWh, pari a un beneficio economico per le famiglie di circa un miliardo di euro l'anno, e un abbattimento di emissioni di CO2 di circa 3 milioni di tonnellate. Il rapporto "La rivoluzione dell'efficienza", che abbiamo commissionato al gruppo eERG del Politecnico di Milano, mostra che in Italia attraverso misure di efficienza energetica si potrebbero tagliare 100 miliardi di kWh entro il 2020, quasi un terzo degli attuali consumi del Paese. Il governo italiano, tuttavia, sta puntando su nucleare e carbone, tutto il contrario di quello che servirebbe per centrare gli obiettivi europei al 2020. Non un risparmio ma un danno per le famiglie: saranno gli italiani a pagare le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi europei e i costi del nucleare».

Tragedia sfiorata all'Ipercoop di Afragola


CROLLA PARTE DEL SOFFITTO DURANTE L'APERTURA. Giovedì 15 ottobre erano da poco passate le 9:45 quando, all'interno del Centro Commerciale "Le
porte di Napoli" si è sentito un grosso boato all'interno
dell'ipermercato. All'altezza della barriera casse una grossa
intelaiatura in ferro, appesa al soffitto per mezzo di ganci e
rivetti, è crollata improvvisamente. La caduta della struttura è stata
fermata fai ganci che, resistendo, hanno bloccato l'intelaiatura a
pochi centrimeti dalle persone che si trovavano lì in quel momento.
Per fortuna nessuno è stato ferito seriamente. Solo una cliente e due
dipendenti sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere. La cliente,
una signora di 40 anni, cadendo dallo spavento ha riportato
un'escoriazione giudicata guaribile in 10 giorni, mentre i due
dipendenti hanno subito un forte choc. L'ipercoop, di proprietà di
Unicoop Tirreno, si trova in Campania tra Acerra ed Afragola. La
galleria commerciale è rimasta aperta, mentre parte della struttura in
cui si è verificato il crollo, è stata posta sotto sequestro dall'Arma
dei Carabinieri, che stanno cercando di fare luce sulla vicenda.

mercoledì 14 ottobre 2009

Trattativa per il rinnovo del contratto integrativo in Unicoop Firenze


Oggi si svolgerà presso la sede di Scandicci di Unicoop Firenze, un incontro tra Consiglio di Gestione e Organizzazioni Sindacali per il rinnovo del contratto integrativo.

All'ordine del giorno diritti d'informazione e mobbing.

Appena possibile pubblicheremo un resoconto dell'incontro.

lunedì 12 ottobre 2009

Nuova prevenzione gratuita con Coopersalute

DAI VALORE ALLA TUA SALUTE


“Se è vero che la diagnosi precoce delle malattie è una forma di prevenzione efficace, è altrettanto vero che un corretto stile di vita risulta la migliore maniera di preservare e promuovere la salute.”

Prof. Carlo Giustarini

Consulente medico Coopersalute

Il piano sanitario di Coopersalute ha introdotto dei nuovi protocolli di prevenzione, gratuiti per gli iscritti al fondo, nell’ottica di cercare di essere sempre più efficaci e tempestivi nel sorprendere le condizioni iniziali di malattia.

Sono disponibili prestazioni suddivise per classi d’età: per le donne sotto i 35 anni, per le donne sopra i 35, per gli uomini sotto i 50 e per gli uomini sopra i 50 anni d’età.

Per questa ragione, per le donne, il PAP-test viene suggerito in corrispondenza della fine della terza decade di vita, sono stati aggiunti specifici profili d’indagine in età fertile relativi alla tiroide e all’anemia, e la mammografia è stata anticipata a 40 anni d’età.

Per gli uomini, è stato anticipato lo screening per il cancro alla prostata; per le malattie cardiovascolari, invece, è stato introdotto un nuovo marcatore altamente specifico, la PCR ad alta sensibilità, che aiuta a identificare meglio le condizioni di rischio in qualunque età della vita.

Se sei interessata/o a sottoporti alle prestazioni oppure vuoi ottenere ulteriori chiarimenti, contatta questa RSU.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito http://www.coopersalute.it/.

venerdì 9 ottobre 2009

Permessi individuali in Unicoop Firenze



Informiamo i Lavoratori che in tutte le Direzione di Unicoop Firenze è possibile, a richiesta dei dipendenti, usufruire dei permessi individuali per unità minima di 15 minuti.

Pertanto coloro che ad oggi, dovendo ricorrere alla fruizione di un permesso, lo potevano fare per un lasso di tempo non inferiore a 30 minuti, possono richiedere che questo venga usufruito anche per soli 15 minuti.

Ciò è reso possibile secondo quanto stabilito dall’accordo sindacale1 sottoscritto tra la Direzione della Cooperativa e l’Esecutivo sindacale unitario in data 17/11/2008.
In attesa della convocazione di una prossima Assemblea durante la quale verrà ricordata tale possibilità, invitiamo i Lavoratori a rivolgersi alla propria RSU per eventuali chiarimenti.



1 L’accordo è reperibile in formato pdf sul blog rsufficiunicoop.blogspot.com all’interno dell’area download.

giovedì 8 ottobre 2009

Arriva Easy-Move, il carrello della spesa per disabili proposto da Unicoop Firenze


FIRENZE - Si chiama Easy move (www.easy-move.it) ed è disponibile nel negozio di Pontassieve, dove viene realizzata un’esperienza pilota unica in Italia.
È il primo di 10 carrelli mobili acquistati da Unicoop Firenze per i diversamente abili. Questo mezzo è appositamente congegnato per aiutare le persone con problemi motori a fare la spesa: consente, infatti, di muoversi all’interno del negozio sia orizzontalmente che in altezza, prendendo i prodotti con maggiore autonomia. Nel negozio di Pontassieve sono state effettuate prove e test, con la collaborazione di due clienti, per le ultime messe a punto. È la prima soluzione, del genere, sul territorio nazionale ed è il prodotto di un know how interamente toscano. L’apparecchio è stato infatti realizzato con la MP Srl di San Casciano Val di Pesa con la quale Unicoop Firenze ha stipulato un accordo per l’acquisto in esclusiva (fino a dicembre 2009) di 10 carrelli per i punti vendita più grandi.
Ecco il funzionamento: Easy move potrà essere utilizzato rivolgendosi al box informazioni, dove viene fornita un’apposita chiavetta. Il soggetto con problemi motori può entrare nel carrello mobile direttamente con la carrozzina. Si guida molto semplicemente con una cloche. C’è il vano dove collocare i prodotti e il telefono per comunicare con il box informazioni in caso di difficoltà. Al momento di pagare, infine, c’è una cassa dedicata, dove non solo i fruitori di Easy move ma tutti i disabili hanno la precedenza assoluta.
Ecco una bella iniziativa di solidarietà. Ecco un modo semplice ed efficace per rendere possibili, a "tutti", anche le cose più piccole della quotidianità...

sabato 3 ottobre 2009

Tutti in piazza per la libertà d'informazione


Roma, ma anche Londra, Madrid, Parigi, Berlino, Barcellona e Monaco. Sarà la più grande manifestazione per la libertà di informazione nella storia dell’Occidente democratico quella che, dalle 15,30 di oggi, avrà il suo centro in Piazza del Popolo. Altre manifestazioni si svolgeranno contemporaneamente in tutt’Italia.

Una protesta, una festa. Sarà aperta dall’Orchestra di piazza Vittorio, la band multietnica nata a Roma e conosciuta ormai in tutto il mondo. In questo modo, l’avvio della manifestazione sarà un modo per sottolineare che quello alla libertà di informazione non è il solo diritto oggi in pericolo nel nostro paese. Sono in discussione i valori fondamentali della nostra Costituzione. A partire dal principio di eguaglianza, colpito dal lodo Alfano (che rende il presidente del Consiglio più uguale di tutti gli altri) e dal cosiddetto «pacchetto sicurezza» (che fa di alcuni uomini, gli immigrati irregolari, dei criminali per status).

Alla protesta - promossa dalla Federazione nazionale della stampa italiana - hanno aderito centinaia di organizzazioni territoriali e nazionali tra le quali l’Ordine dei giornalisti, la Cgil, l’Arci, le Acli, la Fim Cisl, la Federazione italiana associazioni partigiane. Ieri è giunta anche l’adesione del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Tra gli interventi previsti, oltre a quello del presidente della Fnsi Franco Siddi che illustrerà le ragioni dell’iniziativa, quelli di Dario Fo e Roberto Saviano, del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida e dell’attore Neri Marcorè.

È anche previsto un messaggio di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. Tra gli artisti, oltre all’orchestra di piazza Vittorio saliranno sul palco di Piazza del Popolo Samuele Bersani, Marina Rei, Enrico Capuano e Teresa De Sio.

Come è noto il presidente del Consiglio ha definito la protesta di oggi «una farsa» e ha sostenuto che l’Italia è il paese dell’Occidente dove la libertà di stampa è più garantita. Qualche giorno fa, d’altra parte, era arrivato a sostenere di aver portato «la moralità della politica».

Di certo Silvio Berlusconi è stato il maggior sponsor - anche se involontario - della protesta odierna. I suoi attacchi sistematici ai quotidiani scomodi (accompagnati dall’invito agli imprenditori a punirli negando le inserzioni pubblicitarie), le intimidazioni individuali a giornalisti colpevoli solo di avergli rivolto domande non gradite e, infine, le richieste di risarcimento danni a l’Unità e a La Repubblica, hanno reso chiaro al mondo, e a una crescente parte del Paese, che la cosiddetta «anomalia italiana» rischia di colpire le basi della democrazia.

venerdì 2 ottobre 2009

Domani, tutti in piazza per difendere la libertà di stampa


Una protesta, una festa della libertà, «una cosa serissima - dice Roberto Natale, presidente della Federazione della stampa - e non una farsa », secondo la definizione denigratoria del presidente del consiglio. Piazza del Popolo a Roma sarà invasa, domani, dalle 15 e 30, da tutti quelli che sentono messo in discussione e in pericolo il diritto alla libertà di stampa sancito dall’articolo 21 della Costituzione. I giornalisti delle testate sotto attacco, della Tv e della carta stampata, da “l’Unità” a “la Repubblica”, da “Annozero” a “Report” a “Che tempo che fa” ad “Avvenire”, con i loro cartelli, palloncini e striscioni, di fronte al palco allestito sotto il Pincio insieme alle migliaia di persone che si sono mobilitate e che da tutta Italia arriverannocon i trecento pullman organizzati per l’occasione. Perché, sottolinea la Federazione nazionale della stampa, lo slogan della manifestazione è «diritto di sapere dovere di informare ».

Non è quindi solo cosa che riguardi i professionisti poiché investe il diritto di tutti a sapere. Natale mostra di profilo la alta risma di fogli su cui sono indicate le adesioni delle associazioni come Articolo 21 e Libertà e Giustizia, Libera, Libera informazione e tante altre. Organizzazioni del Terzo settore come l’Arci. La Cgil (ci sarà Guglielmo Epifani) e le rappresentanze dei precari della scuola che, da tempo, avevano indetto per il 3 ottobre un giorno di protesta. L’Anpi, le Acli. I partiti di opposizione: «Noi non siamo antipolitici e ci fa piacere la loro adesione - precisa Natale - anche se il soggetto promotore siamo noi nella nostra autonomia, la manifestazione è aperta a tutti i cittadini».

Sul palco aprirà alle 15 e 30 l’Orchestra di Piazza Vittorio, poi dalle 16 l’intervento del segretario della Fnsi Franco Siddi. Subito dopo, fra i primi ad intervenire, ci sarà Roberto Saviano e poi il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida. Ed è annunciato un messaggio di Don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana.

La conduzione degli interventi sul palco è affidata al giornalista di Rai 3 Andrea Vianello, per evitare l’effetto passerella. Ma non saranno solo parole. Tra un intervento e l'altro, saliranno sul palco i musicisti Teresa De Sio, Marina Rei, Tête de bois, Nicki Nicolai ed Enrico Capuano, secondo un programma ancora in fieri che «non esclude altre sorprese». Ci sarà un omaggio ad AnnaPolitkovskaja (in questi giorni ricorre l’anniversario della morte). Sarà l’attrice Jasmine Trinca a leggere alcuni testi della giornalista russa. E intanto prosegue a distanza la polemica con il governo.

Anti-italiana la manifestazione rinviata per il lutto dei militari italiani morti in Afghanistan? «Noi difendiamo una cosa italianissima - dice ancora Natale - che è l’articolo 21 della nostra Costituzione». C’è il ringraziamento al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’attenzione con cui segue che riguardano il mondo dell’informazione. E c’è l’elenco dei motivi di preoccupazione per chi deve esercitare il diritto di cronaca, a cominciare dalle nuove norme sulle intercettazioni arrivate al Senato.

La denuncia dell’aria pesante che si respira nel nostro paese, dall'operazione contro Avvenire che ha portato alle dimissioni del direttore Dino Boffo, all'appello del presidente del Consiglio agli imprenditori perchè non investano in pubblicità sui «giornali catastrofisti», fino agli interventi di censura nelle trasmissioni della televisione pubblica e agli insulti ai giornalisti. Molte le emittenti che faranno la direttada piazza del Popolo: Repubblica tv, Cgil.it, Radio Articolo 21 e Radio Città Futura. «Speriamo - chiosa Roberto Natale - di non dover fare formale richiesta al servizio pubblico per la copertura dell’evento »

Link correlati:
FNSI
Articolo21
Rassegna sindacale

Freedom House

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