mercoledì 28 maggio 2008

10 + 10 Euro per il Meyer

Con questo post vogliamo menzionare una lodevole iniziativa pubblicata sull’Informatore di Giugno.
Trattasi del progetto Camera Bianca, “una vera e propria ‘fabbrica’ di cellule staminali e prodotti cellulari a scopo terapeutico”. Un progetto, realizzato dall’Ospedale pediatrico Meyer con l’aiuto di Unicoop Firenze e dei suoi Soci, che “si candida ad essere uno tra i più avanzati in ambito pediatrico nel nostro paese”.

IL PROGETTO
Come descrive l’Informatore “la Camera Bianca consentirà di ‘lavorare’ le cellule staminali da impiegare nel trapianto di midollo per la cura di leucemie e tumori, nella medicina ricostruttiva per riprodurre tessuto osseo-cartilagineo, adiposo e nervoso, nelle terapie delle malattie metaboliche e neurologiche e nelle terapie di gravi malattie autoimmuni
Lo spazio dedicato al progetto è di tutto rispetto: tre laboratori e un’area di quarantena per un totale di 200 metri quadrati. La Camera Bianca consentirà di rispondere alle necessità terapeutiche di centinaia di bambini italiani e stranieri in molteplici campi della medicina.

COME SOSTENERE IL PROGETTO
I Soci che volessero partecipare in prima persona al progetto, possono decidere di donare 500 punti raccolti con la propria carta socio contribuendo così con 10 euro all’iniziativa. “Per ogni donazione Unicoop Firenze devolverà un ulteriore contributo di 10 Euro”.

Un plauso all’Ospedale pediatrico Meyer e a tutto il personale impiegato, per l’iniziativa e per il sostegno che quotidianamente viene dato ai bambini.

Per approfondimenti sulla notizia rimandiamo alla lettura dell’Informatore di Giugno 2008, pag 7.

LINK
http://www.meyer.it/
http://www.coopfirenze.it/

lunedì 26 maggio 2008

Mi si scioglie il cuore

Pubblichiamo di seguito il commento che una ex dipendente dell'Ipercoop di Sesto ha lasciato al post le sette precarie di Ipercoop Montevarchi. Pubblichiamo il commento così come ci è stato inviato, senza taglia o censure... noi. Grazie alla ex (ormai) collega, che ci ha scritto.

"Ci siete cascate anche voi...me ne dispiaccio, io, lo so già da parecchio tempo che è così.
Sono una ex dell'Ipercoop di Sesto, ho fatto l'apertura, ho fatto tirocinio a Cascina x un mese e facevo 8 ore filate xchè a casa avevo 1 bimbo di 8 mesi che allattavo, sono di Scandicci, tutto ok all'inizio.
Come tutte le altre college assunte a tempo determinato, mi sembra giusto, ci devono conoscere dicono loro...come dicevo all'inizio va tutto bene,come forse sapete, nelle coop tutto è in mano ai capireparto e finchè c'è stata quella con cui aprimmo Sesto, grossi problemi non ce ne sono stati, poi lei è stata spostata (non faceva girare bene il reparto), succede, ed arriva il nuovo caporeparto, uno che sa far quadrare i numeri, soprattutto sulle spalle di chi ha sotto, è quello che viene richiesto da lui, e lui ci riesce fin troppo bene mettendoci tanto del suo x far scontenti praticamente tutti in reparto..ma questo nn importa a nessuno...

Poi però succede una cosa grossa (a parer mio...)il mio bambino ha 2 anni e devo inserirlo al nido(per inserimento intendo che x almeno una settimana devo stare a disposizione dell'asilo per eventuali difficoltà del bimbo ad accettare la struttura e le maestre), so che mi spetta il congedo x maternità, ma siccome sono un partime verticale precaria, parlo con il boss e gli dico che x nn pesare, se mi da 3 giorni di ferie, faccio tutta la settimana all'asilo col bimbo e il SABATO torno al lavoro x nn incasinare nessuno, questo glielo dico almeno 2 mesi prima e glielo ricordo spesso, so che si deve organizzare x sostituirmi, mi sembrava un giusto compromesso, ci rimettevo le mie ferie..ma sapevo di esserere una precaria, come si sa, finchè lo sei cerchi di dare meno nell'occhio che puoi.
Fatto stà, che passati quei 2 mesi nei quali lui doveva sostituirmi 3 gg, pur avendoglielo ricordato, lui decide di mettermi nell'orario della settimama "fatidica", e quando gli chiedo spiegazioni, mi dice che non ha gente...((che soddisfazione per lui vedermi in panne...)
Allora vado all'INPS a chiedere come posso risolvere questa situazione(non posso saltare l'inserimento ho bisogno di metterlo all'asilo e non è che glielo posso lasciare e venire via..)e l'impiegata mi fa compilare il modulo x il congedo di maternità, bene ho la soluzione.
Torno al lavoro e gli presento il modulo con il quale chiedo tutta la settimana prossima più il Sabato...visto che tanto a fare i gentili non se ne guadagna niente...e lui(questa è l'offesa + grossa)mi dice che quel modulo x essere accettato deve essere presentato almeno 15gg prima della data richiesta...non c'ho visto +, sapeva benissimo da oltre 2 mesi che mi serviva quella settimana, lo faceva a posta, che vergogna, si vantano tanto sui diritti di cui si fanno voce...e poi si viola dei diritti sulla maternità come questi....
finale della storia..è che io ho chiamato i sindacati che son riusciti a farmi avere ferie x quei 3gg, ma poi sapendo che in un posto del genere non mi importava di rimanerci, ho deciso di fare casino, mandando una lettera del mio avvocato al direttore di Sesto e in copia alla sede centrale, dove veniva spiegato l'accaduto.
La settimana dopo ero già a lavorare a Ponte a Greve senza neanche cambiarmi il tesserino, ho finito il contratto che avevo, me ne è stato fatto un'altro di 3 mesi x staccarmi definitivamente da Sesto e poi non sono stata + richiamata...nn importa, lo sapevo già...ma dopo di me altre persone in reparto hanno fatto reclami con lettere d'avvocati...molti, e chi le ha fatte è stato spostato...che strano vero??
Nel reparto, del vecchio gruppo che ha aperto non c'è + quasi nessuno, tutti divisi,molte alle casse, pasticcieri all'ortofrutta (mi sembra logico), l'importante sono i numeri, perciò lui è sempre lì,(vedete come gliene importa del benessere dei dipendenti), a trattare da inferiori gli altri solo xchè gliene viene data l'ooportunità, provare soddisfazione nel sapere che le persone devono chiedere "pregando" x avere giorni di ferie, permessi...che gusto ci sarà...ma lui è lì e fa i numeri e alla Coop questo conta e a me x riprendere un LORO slogan, MI SI SCIOGLIE IL CUORE ...."

martedì 20 maggio 2008

Sette licenziamenti al Magazzino di Unicoop Firenze

Sette licenziamenti in tronco, dieci sospensioni dal lavoro per un periodo tra i tre e i nove giorni a seconda dei casi e una esclusione da qualsiasi responsabilità. Si è conclusa così, con l´invio, sabato scorso, delle raccomandate con l´avviso delle sanzioni o del licenziamento a diciotto lavoratori, la vicenda dei dipendenti di Unicoop Firenze coinvolti nell´indagine sugli ammanchi verificati nel magazzino di Scandicci.
Intanto, la Filcams-Cgil annuncia una riunione tra Rsu e lavoratori per stamani e un’assemblea con tutti i lavoratori.

LA VICENDA
La vicenda che è arrivata adesso alla conclusione parte da lontano. Nel maggio del 2006 Unicoop Firenze fa denuncia contro ignoti perché scopre che nel magazzino manca merce.
Partono le indagini da parte dei carabinieri di Scandicci. Nel febbraio dell´anno successivo vengono installate per due mesi nel magazzino alcune telecamere su ordine della magistratura. Ripresero gente che entrava e usciva con qualcosa in mano dalla “gabbia dei rotti”, un box che raccoglie tutta la merce da riconfezionare.
Ancora un anno dopo, nel febbraio 2008, partono 24 avvisi di garanzia da parte della magistratura che riguardano altrettanti lavoratori, di cui tre dipendenti di ditte di pulizie esterne e tre già passati a un altro lavoro. Ne restano 18: quelli per i quali la Coop ha deciso.
L'iter per i provvedimenti disciplinari è stato avviato da Unicoop Firenze il 4 marzo scorso a seguito di un'inchiesta della Procura fiorentina partita dopo la segnalazione della coop di ammanchi nel magazzino.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI
«Il sindacato tutelerà i lavoratori - dice Carla Bonora - anche dal punto di vista legale». E aggiunge: «Unicoop ha informato la stampa prima di noi». (L’Unità)

«La notizia ufficiale l´abbiamo avuta solo oggi (ieri per il lettore, ndr.) nel corso dell´incontro azienda-rsu. Stamani incontriamo i 18 lavoratori cui Unicoop ha destinato sanzioni tra cui sette licenziamenti. Se ce lo chiederanno ricorreremo alla magistratura. Li difenderemo fino in fondo», dichiara la segretaria Filcams-Cgil provinciale, Carla Bonora. Difendere chi ha rubato? «Non ci sono prove che giustifichino i licenziamenti», è la risposta. I filmati Bonora non li vuole vedere, le bastano, dice, i verbali dei carabinieri. «Abbiamo letto tutti i verbali e parlano di sottrazione di oggetti non identificati - dice - I lavoratori ci hanno spiegato che si trattava di merendine, bibite, altri prodotti da consumare sul posto per non perdere tempo all´ora del pranzo. Oppure di varechina o altri prodotti per pulire i camion che servono al lavoro. I verbali non dicono di più e io non ho motivo per non credere ai lavoratori». Bonora spiega che nel magazzino Unicoop di Scandicci era un´abitudine consolidata, quella di rifornirsi dalla «gabbia dei rotti», come è soprannominato il reparto che ospita le confezioni sciupate. «Un´abitudine sbagliata. Ma Unicoop avrebbe dovuto interromperla prima, con lettere di avvertimento e, se necessario, anche sanzioni». (La Repubblica)

LA POSIZIONE DEI LAVORATORI
I lavoratori hanno sempre rigettato le accuse di appropriazione indebita e furto. Secondo i dipendenti, il problema sarebbe spiegabile: avrebbero attinto da un'area destinata allo stoccaggio della merce non destinata alla vendita, ossia quel materiale che si danneggia durante la movimentazione e non può essere inviato nei negozi.

«E' sempre stata consuetudine - hanno detto a più riprese i dipendenti dei magazzini - poter usufruire di alcuni prodotti la cui confezione era ormai compromessa. Era normale per un autista prendere uno spruzzatore detergente per pulire il camion, come era normale bere da una bottiglia d'acqua o consumare una merendina qualora gli appositi distributori ne fossero stati sprovvisti, o prendere rotoli di carta assorbente, quando la carta asciugamano dei bagni era finita». (La Nazione)

Per approfondimenti sulla vicenda rimandiamo i lettori alla consultazione del Blog dei Lavoratori del Magazzino

LA POSIZIONE DELL’AZIENDA
«Abbiamo impiegato due mesi per visionare attentamente il materiale - fanno sapere da Unicoop - in modo da distinguere il dolo occasionale da quello reiterato e queste sono le nostre conclusioni» (L’Unità)

«A queste conclusioni - si legge in una nota di Unicoop - la cooperativa è giunta dopo un'attenta valutazione, durata oltre due mesi, delle informazioni a disposizione; a tutti i 18 dipendenti è stata data la possibilità di esporre le ragioni a loro difesa. In particolare le responsabilità individuali sono state valutate e graduate secondo tre criteri guida: la reiterazione dell'atto; l'occultamento di merci; le responsabilità nella scala gerarchica». (La Nazione)

Fonte: Rassegna stampa della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze del 20 Maggio 2008.

venerdì 16 maggio 2008

Consiglio Comunale di Montevarchi sulla richiesta di stabilizzazione delle lavoratrici Ipercoop

Il Consiglio Comunale di Montevarchi, nella seduta di ieri si è occupato della vertenza fra i lavoratori e l’IPERCOOP di Montevarchi, relativamente alle assunzioni dei 7 lavoratori a tempo determinato per un periodo superiore a 36 mesi e non assunti a tempo indeterminato così come previsto dalla Finanziaria 2008. Dopo l’incontro dei lavoratori dell’IPERCOOP avvenuto con il Presidente del Consiglio Comunale il giorno venerdì 21 Marzo e la conferenza dei capigruppo avvenuta mercoledì scorso 26 Marzo, i Presidenti dei gruppi consiliari, informati sulla vicenda, hanno deciso prima di qualsiasi riflessione sulla questione degli orari e delle questioni relative alle aperture straordinarie, di mettere all’ordine del giorno della seduta un documento approvato all’unanimità, che si è occupato solo della vertenza dei lavoratori. Questo documento ha visto l’approvazione all’unanimità del parlamentino cittadino di tutti i gruppi che hanno partecipato alla votazione ossia, il Partito Democratico, i Socialisti Democratici, la Lista Civica Montevarchi, la Lista Indipendente, Forza Italia verso il Popolo delle Libertà e Con il Popolo della Libertà.

A seguire l’ordine del giorno approvato all’unanimità’ dal Consiglio Comunale di Montevarchi lo scorso 2 aprile sulla vicenda che coinvolge alcune lavoratrici dell’Ipercoop e la loro richiesta di stabilizzazione del rapporto di lavoro.

Il Consiglio Comunale di Montevarchi

Atteso che in base agli artt. 1 e 4, la Costituzione della Repubblica Italiana specifica come il ruolo del lavoro per i cittadini sia non solo un diritto ma il principio fondante su cui si basa la coesione sociale degli italiani, sebbene l’attuazione effettiva di questo diritto sia stata spesso ostacolata da una distorta concezione delle leggi di mercato come valore assoluto; che nella legge legge finanziaria 2008, all’articolo al comma 40 dell’art.1, si introducono degli elementi di miglioramento dell’attuazione della Direttiva 1999/70/CE relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, modificando il Dlgs 368 del 9 Ottobre 2001, introducendo un comma 4 bis all’art.1 che recita: “Ferma restando la disciplina della successione di contratti di cui ai commi precedenti, qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato ai sensi del comma 2. In deroga a quanto disposto dal primo periodo del presente comma, un ulteriore successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio e con l’assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono con avvisi comuni la durata del predetto ulteriore contratto. In caso di mancato rispetto della descritta procedura, nonchè nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato”; Ricordato che l’Amministrazione comunale di Montevarchi ha provveduto in questi mesi alla stabilizzazione di alcuni precari che da qualche anno svolgevano attività presso l’Ente, in attuazione della normativa prevista in Finanziaria; Considerato che nel nostro territorio esistono vertenze che chiedono l’applicazione dell’art.1 comma 4 della L. 247 del 2007 a partire da quella delle lavoratrici dell’IPERCOOP S.p.A.che hanno manifestato anche al Consiglio Comunale il mancato riconoscimento del proprio diritto

RICHIAMA

Tutti i soggetti e gli Enti preposti ciascuno per le rispettive competenze ad attivarsi per la risoluzione delle controversie in atto, anche per contribuire alla coesione ed alla stabilità economica del tessuto sociale;

Montevarchi 02.04.2008 Per il Consiglio comunale il Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Monicolini

Fonte: www.arezzonotizie.it

martedì 13 maggio 2008

CCNL Cooperazione. Esito incontro 8 Maggio 2008

Roma, 12 maggio 2008

Testo unitario

OGGETTO: Esito incontro tra Segreterie Nazionali e Associazioni Cooperative in merito alla ripresa della trattativa del rinnovo del CCNL
Il giorno 8 maggio 2008 si è svolto l’incontro con le Associazioni Cooperative a seguito della sollecitazione fatta dalla Segreterie Nazionali e dai Segretari Generali tramite richiesta ufficiale per riprendere il confronto sul rinnovo del CCNL.

Nonostante la disponibilità data da parte delle Associazioni Cooperative ad incontrarsi, non è emersa alcuna volontà di riprendere le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.

Ci siamo trovati infatti, di fronte alla loro dichiarazione di non essere disponibili a riprendere il confronto prima di Confcommercio, rifiutandosi, altresì, di continuare a lavorare su tutta la parte della normativa fin qui affrontata e da completare.

Le motivazioni addotte sono molto preoccupanti in quanto si riferiscono all’esigenza di avere una trattativa parallela a quella di Confcommercio per fare valutazioni sui risultati dei due tavoli.

Questa posizione segna un cambiamento di impostazione rispetto alla logica con la quale si era sin qui svolta la trattativa per il rinnovo del Contratto della Cooperazione, che era stata da noi apprezzata, ma mai utilizzata per mettere in difficoltà le imprese della Distribuzione Cooperativa rispetto al settore della distribuzione privata.

Alla luce di quanto sopra viene, quindi, confermato il programma di mobilitazione con lo sciopero del 28 giugno e le iniziative da attivare nei singoli territori.

Cordiali saluti

p.La Filcams CGIL Nazionale
(Lori Carlini / Luigi Coppini)

lunedì 12 maggio 2008

IL DITO NELL'OCCHIO triplica le sue pagine!

IL NOSTRO GIORNALINO TRIPLICA LE PAGINE....
6 pagine e non piu' 2
piu' articoli...nuova grafica.
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In questo numero troverete:
"chi è cooperativo e chi no"
"la prima uscita...detassare gli straordinari"
"strani compagni di viaggio"
"le ferie?... se te le meriti"
"ancora uno strano licenziamento in Unicoop Firenze"
"Tassinari:la Coop rifocalizza il core-business"

mercoledì 7 maggio 2008

Salario variabile 2007 per le Sedi di Unicoop Firenze

Pubblichiamo di seguito il salario variabile per le Sedi di Unicoop Firenze relativo ai dati di bilancio 2007.

Ricordiamo che il calcolo del salario variabile per le Sedi è una media ponderata (sul numero dei dipendenti) del salario variabile di ciascuno dei tre canali. Pertanto, analizzando di anno in anno la retribuzione variabile delle Sedi, è possibile comprendere quale sia il trend del "premio" per i dipendenti di Unicoop Firenze. In un prossimo post proveremo a comprendere meglio cosa è successo al salario varibile negli ultimi anni.

lunedì 5 maggio 2008

Ancora uno strano licenziamento in Unicoop Firenze.

La notizia merita senz'altro di essere conosciuta quanto di essere approfondita. Vuoi perché si sente parlare ancora una volta di uno strano licenziamento in Unicoop Firenze, vuoi perché il caso colpisce per la sua particolarità.
Dopo il passa parola di alcuni colleghi desiderosi di portare sul blog anche questa notizia, sabato 3 maggio la sezione Metropoli de La Nazione titola così un grosso articolo: "La Coop sei tu? A San Casciano pare di no."
L'articolo parla del licenziamento di una "storica dipendente della locale Coop" di San Casciano, Stefania Pagliai, e dell'iniziativa senza precedenti che si è scatenata in paese. Soci e clienti abituali frequentatori del negozio hanno infatti effettuato una raccolta pubbliche di firme indirizzata alla Unicoop Firenze per chiedere che la Pagliai venga al più presto reintegrata nel suo posto di lavoro. Una vera e propria "petizione popolare" insomma.
La nostra collega, che copriva le mansioni di capo reparto al box informazioni, sarebbe stata licenziata in seguito alla sua richiesta di essere tutelata al momento della chiusura del negozio. Infatti nello scorso novembre la dipendente sporse regolare denuncia ai Carabinieri per le ripetute minacce di morte che un mendicante della zona, in evidente stato di ubriachezza, le aveva rivolto.
La richiesta della collega avanzata alla Direzione, formulata in assoluto rispetto e in forma scritta, non veniva accettata dalla Unicoop "che invece la licenziava dopo un periodo di sospensione".
Insomma, un caso veramente molto molto particolare, del quale torneremo a parlare con un approfondimento in un prossimo post non appena avremo a disposizione notizie più precise.

venerdì 2 maggio 2008

Le sette precarie di Ipercoop Montevarchi

Si lo sappiamo, l'articolo è ormai vecchio, purtroppo però la questione rimane attuale visto e considerato che, come ci confermano i nostri colleghi di Montevarchi, quell'ipermercato della Unicoop Firenze è costantemente sotto organico. Tanto è vero che durante il blocco degli straordinari proclamato da Lavoratori e Sindacati, l?azienda ha dovuto fare ricorso a lavoratori provenienti da altri punti di vendita.
Viva San Precario!

Lettera per chi ha voglia di dire una sola parola per noi

A gennaio 2008 all’interno dell’ Ipercoop di Montevarchi si è verificata una grave situazione sette precarie con cinque anni di onorato lavoro si sono viste chiudere in faccia le porte dell’ ipermercato
L’ Azienda ha attribuito alla legge Welfare tutte le responsabilità questo è un atteggiamento inaccettabile e incoerente con quello che mi hanno detto e promesso in tutti questi anni : che sono una lavoratrice meritevole ,che l’ assunzione sarebbe scattata quanto prima e tanti bei discorsi di comodo e circostanza . Cari signori un grazie e arrivederci non mi va proprio bene perché giocare su un posto di lavoro e sulla dignità delle persone è vergognoso .Dire che in questi anni ho dato l’ anima è poco, perché con il miraggio di un assunzione, il precario di fatto deve dire sempre SI
SI agli straordinari, SI agli orari peggiori, SI a tutto quello che l’ Azienda chiede.
Considerato che l’ Ipercoop di Montevarchi è sott’organico e continuamente deve fare uso di personale avventizio preso con l’ intermediazione delle agenzie interinali mi chiedo perché non sia al mio posto di lavoro. In questa vicenda sono venuti meno i capisaldi di cui UNICOOP FIRENZE dice di farsi garante. Capisaldi che sono alle fondamenta di tutte le cooperative: LA SOLIDARIETA LA MUTUALITA LA DEMOCRAZIA senza fini di lucro.
A questo punto dopo avere effettuato alcune proteste e soprattutto chiesto aiuto a Istituzioni,Azienda,Soci e sezioni politiche ho ottenuto solo giudizi che mi rimproverano perché MI SONO ESPOSTA TROPPO, non è PIACIUTO LO SLOGAN: ADOTTA UN PRECARIO A DISTANZA e che mi sono COMPORTATA MALE quando ho perso la calma dicendomi che sono una maleducata. Intendo ringraziare LA SINISTRA ARCOBALENO di MONTEVARCHI e LA SEZIONE DEL PD di CAVRIGLIA . A tutti gli altri SIGNORI che invece di aiutarmi mi hanno solo giudicata FACCIO LE MIE SCUSE ……….
SCUSATESe non capisco: c’ è una legge che dice che ho diritto al lavoro fisso ma sono a casa perché UNICOOP FIRENZE ha deciso di usarmi come arma di ricatto per ottenere i suoi interessi contro lavoratori fissi e sindacalisti
SCUSATESe mi è stato detto di stare tranquilla buona a aspettare non so cosa e non l’ ho fatto.Ma quando ho saputo che nei comuni vicini UNICOOP FIRENZE ha assunto e quindi stabilizzato lavoratori con i miei stessi diritti mi sono chiesta il perché.

SCUSATE
Se sono un ITALIANA che non ha mai chiesto niente e che non avrebbe mai immaginato di salire le scale di un municipio per chiedere aiuto alle persone per cui ha votato per 20 anni e dopo due mesi non avere ancora una risposta.
SCUSATE
Se mi sono presentata a un consiglio comunale chiuso, ma quando ho capito che avrei dovuto aspettare perché il protocollo non prevede la parola per tutti EDUCATAMENTE ho aspettato
SCUSATE
Se dopo TRE ORE di ALBERI FINTI, FIORERE, PANCHINE, PICCIONI e ZANZARE ci sono voluti altri TRE QUARTI D’ ORA per dirmi che non avrei parlato e a quel punto mi sono arrabbiata e ho detto parole offensive.
SCUSATE
Se mi sono sentita male nel capire che chi non mi voleva fare parlare era proprio il PD o PDS e i suoi consiglieri.
SCUSATE
Se sono rimasta STUPITA nel sentire che le parole che avrei voluto dicesse il PD o PDS le stava urlando l’ opposizione mi hanno congedato con un documento nel quale non si aveva il coraggio di nominare e condannare UNICOOP FIRENZE per la sua posizione.Per merito della SINISTRA ARCOBALENO e FORZA ITALIA hanno nominato nel documento l’ ipermercato di Montevarchi.
SCUSATE
Se dopo avere saputo che il SINDACO di MONTEVARCHI si è offeso e che ci voleva denunciare ho deciso di fare queste scuse a tutti.
A QUESTO PUNTO VORREI SAPERE CHI CHIEDE SCUSA A ME.
SCUSA per avere chiesto il MIO posto di lavoro.
SCUSA perché dopo avere visto cosa è la politica mi domando come un SINDACO che è li grazie a me e al mio voto, invece di attivarsi perde tempo a OFFENDERSI senza dare risposte.
SCUSA per avere lavorato quattro anni facendo sempre il mio dovere e non perché ero una precaria ma perché so quanto è importante il lavoro. Lavorato per UNICOOP FIRENZE una cooperativa con VALORI IMPORTANTI a cui nonostante tutto io credo e spero che anche LEI creda ANCORA.

GRAZIE A TUTTI
SABATO 05 APRILE 2008 17:21 - le SETTE PRECARIE DI IPERCOOP MONTEVARCHI.

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