mercoledì 29 agosto 2007

Private label per arginare il rincaro dei prezzi



I preannunciati aumenti dei prezzi dei generi alimentari stanno manifestando i propri effetti.
All’ingrosso i rincari degli ultimi giorni sono stati importanti. Il Sole 24 Ore cita come esempi il +15% della pasta di semola, il +10% della pasta all’uovo, il +11% della farina, il +13% del latte, il +15% del burro, il +7-8% dei formaggi, eccetera eccetera…
Al dettaglio tali aumenti si manifesteranno a breve, a meno che alcuni rivenditori non siano avvantaggiati anticipando i rincari dei listini cercando di fare passare inosservati gli aumenti.
Ma come reagiranno le grandi catene?
“Si annuncia un autunno con promozioni a raffica” dice Barberini, Presidente di Federdistribuzione, l’associazione delle catene della Gdo. Con una particolarità: la grande distribuzione con la battaglia prezzi e promozioni, punta alla conquista delle quote di mercato alle grandi marche. Come? Con le private label, le marche private, la cui quota a giugno 2007 è salita al 13,5% rispetto al 12,9% del 2006. “I prodotti a marca privata, ossia con il marchio delle catene distributive, sono di ottima qualità e costano il 25-30% in meno”, sottolinea Barberini.L’industria di marca dal canto suo potrebbe rispondere a questa offensiva aumentando le contribuzioni riconosciute ai retailers per inserire i loro prodotti nelle promozioni, andando ad aumentare così una quota di spesa che già si aggira mediamente intorno al 30%.
Per quanto riguarda la marca Coop, Vincenzo Tassinari presidente di Coop Italia, afferma: “la nostra marca Coop è ormai tra le prime in Italia,: con un fatturato di 2,3 miliardi di euro siamo nelle posizioni di testa della classifica dei brend; continueremo a crescere e a investire, è il nostro punto di forza per soci e consumatori”.
Le grandi catene distributive in questa fase di tensione sui prezzi calibreranno la propria strategia commerciale investendo in promozioni e prodotti a marchio.

Estratto da Il Sole 24 Ore del 28 Agosto 2007

lunedì 27 agosto 2007

NO al lavoro nero


NUOVE NORME CONTRO IL LAVORO NERO
La legge prevede sanzioni severissime

Entra in vigore la legge per la lotta al lavoro nero, approvata dal parlamento prima della pausa estiva. Prevede misure severissime che possono portare anche alla chiusura dell'attività, e riguarda tutte le imprese. Gli ispettori, che finora hanno tenuto sotto controllo soprattutto i cantieri edili controlleranno tutte le attività, dal commercio allo spettacolo. Il primo controllo sarà la regolarità dei lavoratori: i provvedimenti scatteranno se risulterà non formalizzato il 20% del personale. E in alcun casi basta veramente poco. Per esempio in un ristorante con 5 camerieri è sufficiente che uno non sia in regola per far scattare le chiusura. Sotto la lente anche il ricorso continuativo agli straordinari o il mancato rispetto delle pause giornaliere e dei riposi settimanali. In alcuni settori non è difficile che accada: si pensi ai supermercati che sono aperti anche la domenica, durante le festività e per tutta l'estate. Anche in questo caso il rischio è il blocco dell'attività. Gli ispettori possono disporre la chiusura immediata e contro questo provvedimento non sono previsti né ricorsi in via tutelari né ricorsi d'urgenza al Tar. E la legge non prevede neanche i tempi per la revoca del provvedimento che prevede che l'imprenditore colto in fragrante potrà riprendere l'attività soltanto quando gli ispettori daranno il via libera. A condizione che il personale in nero sia stato regolarizzato, che siano state ripristinate le condizioni su orari di lavoro, salute e sicurezza e sia stata pagata la sanzione aggiuntiva.

Fonte: TG5.it Lunedì 27 Agosto

Sicurezza, per le aziende più controlli e rischio di chiusura


Sono partiti i controlli sulla sicurezza e sul lavoro sommerso in base alla nuova legge varata prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. Sotto tiro l'utilizzo di lavoratori in nero, gli sforamenti di orario e le violazioni alle norme di sicurezza . Possibile arrivare anche alla sospensione dell'attività dell'impresa.

Fonte: Il Sole 24 Ore - Venerdì 24 Agosto ( Norme e Tributi )

venerdì 24 agosto 2007

CCNL Cooperazione – Riprendono i lavori…



Oggetto: Prossime date d’incontro


....Cogliamo l’occasione per ricordare a tutte le Lavoratrici e Lavoratori che nei giorni 18 e 27 Settembre riprenderanno (dopo la pausa estiva) i confronti tra le parti per il rinnovo del CCNL all’ordine del giorno vi sarà il capitolo riguardante la Responsabilità Sociale dell’Impresa, ed altri temi da concordare per il secondo incontro.


Successivamente a questi 2 incontri faremo il punto sulla situazione complessiva della trattativa e a fronte del suo andamento valuteremo se sarà necessario mettere in campo le azioni necessarie a sostegno di una soluzione contrattuale positiva e in tempi rapidi.

sabato 11 agosto 2007

Il sociale si fa businnes


Finora per dirla all’americana bastava un po’ di charity. Un contributo per costruire la casa di riposo, un ambulanza per il villaggio in Kenia. Così anche un imprenditore di provincia si costruiva una bella immagine di fronte al paese. Ora invece anche per una piccola azienda tutto ciò non basta. Ora è il tempo della Csr, della Corporate social responsibility: bisogna investire per dare qualcosa in cambio all’ambiente sociale che ospita l’azienda e la fa prosperare. Questo almeno è quanto sostengono i nuovi professionisti della consulenza etica. Un piccolo esercito di comunicatori uomini delle pr, consulenti di multinazionali, operatori del no-profit sguinzagliati per aziende piccole e grandi a magnificare le virtù della Csr. Cercando di convincere di come la “scelta etica” dia alle imprese contropartite economiche e più competitività. In effetti il mercato della consulenza etica è fortemente in crescita, perché la reputazione di un azienda è sempre più condizionata dalle scelte che compie e da come si comporta coi dipendenti, i clienti, le comunità locali e l’ambiente. Da un indagine di Unioncamere….il 35% delle aziende che anno realizzato iniziative di Csr ha dichiarato di aver aumentato il fatturato, tra il 2003 e il 2004, di un tasso che va dal 4% al 15 % . Con in più le famiglie che, secondo Unioncamere, nel 60,7% dei casi si dichiarano disposte a “pagare di più per un prodotto di un impresa socialmente responsabile”….. Ma la professione del “consulente etico” non vive solo nelle grandi società di comunicazione. Molto nuova, per esempio, è l’iniziativa di Aida Partners e B2Comunicazione che hanno creato “Ethics2Businnes”….. l’azienda “si impegna con la consulenza di “Ethics2Businnes” a realizzare un progetto sociale, ma non lo fa alla leggera offrendo solo la sua parola spiega Alessandro Paciello presidente di Aida, ma stipulando un contratto di valore legale del quale è garante Legambiente. …. Il consulente etico può anche assumere i connotati di un “Temporary manager”, di un professionista “in affitto” …. Ma molto impegnati sull’etica sono anche alcuni big della consulenza strategica internazionale. Per capire quanto sta crescendo il mercato – spiega PierMario Barzaghi, partner di Kpmg - basti sapere che, da noi, il team che si occupa di etica ha raddoppiato la consulenza strategica su come ottenere benefici dai progetti di Csr, in relazione hai piani industriali e con una degna redditività aziendale. Ovviamente non mancano i consulenti etici di estrazione non profit. Noi – spiega Giuseppe Ambrosio, direttore della Cooperativa sociale Vita Consulting individuiamo con le imprese le possibilità di fare qualcosa di sociale che possa aumentare il loro valore economico nel medio-lungo periodo.

Fonte: Corriere della sera 09/03/2007

Pubblicato da RSU uffici

venerdì 10 agosto 2007

Scarica IL DITO NELL'OCCHIO


E' uscito il numero uno de IL DITO NELL'OCCHIO!

Scarica la tua copia gratuita cliccando sull'immagine seguente

Troverai i seguenti articoli postati dai blog:

Unicoop, sarà sistema duale?

20,24,28,32

Da luglio cambia l'importo dell'indennità di vacanza contrattuale

Sono così flessibile che mi sono rotto

giovedì 9 agosto 2007

Scandicci, ancora proteste dei Lavoratori

Ancora mensa in primo piano! Ancora disagi per gli utenti e gli addetti del reparto! Dai tempi della concessione in appalto del turno pomeridiano in magazzino, nuova protesta congiunta tra uffici e Ce.Di.
Di seguito la lettera che le RSU hanno fatto pervenire alla Direzione di Unicoop Firenze per manifestare il disagio, non silenzioso, dei Lavoratori di Scandicci!
La vertenza del magazzino non ancora chiusa, lo sciopero di febbraio degli impiegati non ancora risolto del tutto: a Scandicci prosegue la protesta.


Scandicci, 9 Agosto 2007
Alla Direzione Servizi Generali
Pc alla Direzione Risorse Umane


OGGETTO: Organico Reparto mensa Scandicci.

Come già argomentato nel corso degli ultimi incontro avuti con Codesta Direzione da parte delle Rsu, in certi casi è stata riscontrata da parte dei Lavoratori una scarsa varietà delle pietanze offerte dalla Mensa di Scandicci a causa del venir meno dell’organico netto.
A tal riguardo alleghiamo una raccolta firme dei dipendenti della Sede e del Centro Distribuzione Merci di Scandicci.
Sperando di poter aprire quanto prima una trattativa seria riguardante l’organico, chiediamo nuovamente alla Direzione il dettaglio dei costi del reparto e di ricercare tra i dipendenti della Cooperativa personale preparato a sostituire tali carenze di organico.

Alleghiamo:
Raccolta firme
Verbale d’incontro del 4 Giugno 2007

Cordiali saluti,
Firmato RSU

ALLEGATO 1

Scandicci, 26 Luglio 2007
Come stabilito nel corso dell’Assemblea del 13 Luglio u.s., i Lavoratori della Sede di Scandicci intendono manifestare la propria insoddisfazione per la scarsa varietà delle pietanze offerte dalla Mensa di Scandicci nella giornata di ieri nel momento di massimo afflusso. Ritengono che tale inefficienza non sia in alcun modo imputabile al lavoro svolto dai responsabili del Reparto, bensì alla ridotta numerica degli addetti, che essendo presenti solamente in tre erano evidentemente al di sotto dei 5 minimi previsti (come da comunicazione del Direttore Risorse Umane in occasione dello sciopero del 22 Febbraio).
I Lavoratori precisano che anche in data odierna gli addetti del Reparto erano solamente tre, con le evidenti conseguenze di disagio che ciò ha generato nei confronti degli utenti e dei Lavoratori della mensa stessa.

Seguono le firme dei Lavoratori degli uffici e del centro distribuzione merci di Scandicci

ALLEGATO 2

Verbale d’incontro del 4 Giugno 2007

Presenti: Nuti, Fanni, Nocentini
Galdi, Bagagli.

OGGETTO: organico mense aziendali

A seguito di prolungato confronto, vengono di seguito sintetizzate le dichiarazioni delle due parti.

Prende la parola il Direttore Servizi Generali

-ORARI REPARTO: dando seguito al precedente incontro del 23 Marzo 2007, Nuti evidenzia le difficoltà emerse in merito alla sperimentazione degli orari nel reparto, allo scopo di sperimentare una diversa organizzazione del lavoro. Manifesta comunque disponibilità a continuare la sperimentazione verificandone l’andamento nel tempo, in ragione del fatto che siano garantite le attività di preparazione e di pulizia con gli odierni risultati, senza concordare una data precisa di fine della stessa.
-COPERTURE PER SITUAZIONI D’EMERGENZA: Nuti conferma di aver preso contatti con un’azienda specializzata del settore (Eudania) per supplire tempestivamente ad eventuali carenze nel servizio tramite il ricorso a personale specializzato. Ciò nel caso di assenze impreviste e per garantire l’organico netto di seguito meglio specificato. In tal senso, disponibilità anche all’individuazione di eventuale personale interno, ma pare soluzione meno percorribile anche in virtù di tentativi già fatti in precedenza. Per far fronte alle normali assenze si prevede di utilizzare il personale interno ricorrendo all’occorrenza allo spostamento, con applicazione del trattamento contrattuale, di una persona (il cd. turno jolly del quale si sperimenta la modifica dell’orario) da Scandicci a Santa Reparata.
-COPERTURE DI ASSENZE LUNGHE: Nuti conferma di aver preso contatti con l’azienda specializzata nel settore (ma di non essere ancora in grado di indicare una data di partenza della collaborazione) per supplire tempestivamente ad eventuali carenze nel servizio tramite la fornitura di piatti pronti (il ricorso a personale specializzato è da verificare anche e prima di tutto in ragione della disponibilità della ditta). Ciò nel caso di assenze lunghe non preventivabili o, eventualmente, per coprire il periodo di ferie estive. In tal senso, disponibilità anche all’individuazione di eventuale personale interno, ma pare soluzione meno percorribile anche in virtù di tentativi già fatti in precedenza.
-ORGANICO: Nuti comunica che l’andamento dei pasti continua a calare e s’impone come spartiacque il mese di giugno, mese in cui il costo del servizio ha subito l’ulteriore adattamento previsto dai vigenti accordi. Pertanto, ad oggi non è dato fare previsioni sul futuro ed è necessario attendere quantomeno fino alla fine del mese di settembre, quando sarà possibile ragionare, con dati alla mano relativi al servizio richiesto ed alla produttività generata, di organico e di organizzazione del lavoro. Per il momento, benché i risultati economici di gestione non si possano dire soddisfacenti, l’organico complessivo rimane quello attuale di 9 persone (Scandicci più Santa Reparata). In particolare la mensa di Scandicci presenta un organico netto di 5 persone e 2 di lordo, ossia il lordo è pari a circa il 25% dell’organico. Nuti precisa inoltre che, allo stato attuale delle cose, non è possibile accogliere la richiesta di riduzione a PT dell’orario di lavoro avanzata da una lavoratrice della mensa.
-QUALITA’ DEL SERVIZIO: Nuti precisa che per qualità del servizio s’intende anche l’ambiente, che pare curato, pulito e sufficientemente organizzato, e che se il giudizio sulla qualità del servizio è scarso, ciò non può che incidere anche sulla valutazione dei responsabili del reparto.
Riguardo alla nozione di qualità del servizio, si conviene di aprire una discussione che coinvolga anche le OO.SS. su quella che potrebbe essere un’offerta standard della mensa, in termini di menu da ruotare, anche in ragione del fatto che l’attuale è ancora calibrata sulle esigenze di addetti al magazzino, senza tenere in considerazione che oggi molti degli utilizzatori sono degli impiegati. Questo potrebbe fra l’altro facilitare anche il lavoro degli attuali addetti che dovrebbero semplicemente seguire delle ricette già predisposte su menu prefissati. Nuti si occuperà di contattare operatori specializzati per elaborare una possibile proposta in tal senso.
-SERVIZIO MENSA AZIENDALE: Nuti precisa che, in merito alla possibilità o meno che venga tolto il servizio mensa con personale interno, non è dato sapere quali potranno essere le decisioni della Cooperativa in tal senso e che, almeno ad ora, nulla è stato definito.

Le RSU ribadiscono

-ORARI DEL REPARTO: Le RSU si riservano di intervistare i lavoratori riuniti in assemblea per comprendere meglio le difficoltà della sperimentazione anticipate da Nuti.
-ORGANICO: Prendendo atto che ad oggi non è ancora possibile concordare con la Direzione Servizi Generali la composizione dell’organico delle due mense aziendali (Scandicci e Santa Reparata), considerato l’attuale organico complessivo delle due mense di 9 persone (tutte a full-time) e dell’organico netto di 2 a Santa Reparata e 5 a Scandicci, le RSU chiedono che venga trovata quanto prima una soluzione tale da garantire la copertura dell’organico netto quando questo venga meno. In particolare chiedono che per garantire l’organico netto, si provveda a ricercare tra i dipendenti della Cooperativa personale preparato a sostituire le carenze e di limitarsi a richiedere la preparazione dei pasti pronti a ditte specializzate esterne, solo nei giorni in cui si verifica la carenza di personale. In tal senso, chiedono che venga fornito quanto prima indicazione sulla data di partenza della collaborazione con Eudania. In merito a tale collaborazione manifestano comunque qualche perplessità, anche alla luce di una precedente esperienza di collaborazione che ha prodotto risultati inferiori alle aspettative.
-QUALITA’ DEL SERVIZIO: Considerati gli ultimi adeguamenti del costo mensa a carico dei dipendenti, le RSU ribadiscono la necessità di tenere sotto controllo la qualità del servizio che, in certi casi, i lavoratori hanno trovato bassa. In particolare ritengono che la causa non sia da ricercarsi attraverso una valutazione dell’operato dei responsabili del reparto, bensì nella diminuzione del numero dell’organico al di sotto del netto. Concordano con Nuti nel ritenere che l’ambiente pare curato, pulito e organizzato.
-COSTI DEL REPARTO: Le RSU ribadiscono la necessità di tenere sotto controllo i costi generali, trattandosi di un servizio per i dipendenti e non di un’attività propria della Cooperativa. A tal fine, chiedono il dettaglio dei costi del reparto. Ritengono comunque che per valutare la gestione economica del reparto non si debba parlare tanto di produttività quanto del costo interno di un servizio offerto, che non pare loro particolarmente ingente rispetto alla concorrenza, ed alla luce di ciò chiedono se vi sia l’intenzione di mantenere il servizio.
-SERVIZIO MENSA AZIENDALE: Le RSU manifestano preoccupazione riguardo alla mancata reintegrazione dell’organico della mensa negli ultimi anni, vedendo in tale operazione il rischio che la Cooperartiva possa in un prossimo futuro decidere di non fornire più il servizio con personale interno. Non solo: considerato il prossimo ampliamento della palazzina uffici a Scandicci, manifestano viva preoccupazione per quella che potrebbe essere una diversa ubicazione della mensa al di fuori del perimetro aziendale, con evidenti ripercussioni negative sulle condizioni lavorative dei lavoratori.

Verbale sottoscritto da:
Per la Cooperativa: Nuti, Nocentini
Per le Rsu: Galdi, Bagagli

mercoledì 8 agosto 2007

Metteremo un argine ai rincari


Dopo il post di ieri che segnalava le tensioni inflazionistiche sui mercati dei generi alimentari, riportiamo di seguito un estratto di un articolo de Il Sole 24, per comprendere quale sia il punto di vista dei maggiori attori della GDO e per provare ad immaginare gli scenari che potranno generarsi/scatenarsi nel settore in cui lavoriamo.

Da Il Sole 24 Ore, 1^ Agosto 2007, pag. 6

Metteremo un argine ai rincari

Non stiamo parlando di salmone o caviale. Ma di pane, pasta e latte. Gli alimenti più semplici, diffusi e necessari. E accessibili a qualsiasi tasca. Nonostante questo i prezzi alla produzione stanno vivendo un periodo di tensioni al rialzo senza precedenti. La causa, la spiegano gli esperti, è l’improvvisa e pesante impennata sui mercati internazionali di materie prime come la semola e il latte. Le colpe sarebbero degli andamenti climatici sfavorevoli alle coltivazioni (i lunghi periodi di siccità) e la crescente domanda dei paesi emergenti, Cina in primis.
Secondo le stime di Coop Italia, la più importante centrale di acquisti italiana, nell’ultimo mese gli aumenti della pasta all’ingrosso oscillano tra il 10 e il 20%, mentre per le farine si va dal 20 al 30%. L’incremento del prezzo del latte a lunga conservazione è segnalato invece tra il 10 e il 20%, oltre il 20% per il burro, 15% per i prodotti derivati. Ma non basta, la crescita dei cereali inciderà in modo considerevole sull’alimentazione zootecnica, con le relative conseguenze sui prezzi di uova, carni e pollame. “Stando così le cose prevediamo un aumento dell’inflazione di ulteriori due punti percentuali già da quest’anno, ma la tendenza al rialzo mette una seria ipoteca anche sugli andamenti inflattivi del prossimo anno – spiega Vincenzo Tassinari, Presidente di Coop Italia -.Da parte nostra, cercheremo di contrastare aumenti che siano ingiustificati e speculativi, ma le incertezze dei mercati mondiali creano tensioni in una fase già statica dei consumi e incideranno sul potere d’acquisto delle famiglie”.
Stando invece a Paolo Fregasi, direttore generale di Adm, l’associazione che raccoglie le imprese della GDO, “la strada è obbligata: si passerà dalla riduzione dei margini per le imprese alla dilazione degli aumenti in un arco temporale più ampio. Poi le politiche commercialiaggressive e l’inevitabile taglio dei costi”.Secondo Salvatore Dina, direttore commerciale del Gruppo Pam, “ormai il prezzo di alimenti come pane o latte non è più fatto solo dal costo all’ingrosso ma anche da un’attenta verifica di ciò che fanno i concorrenti. Perché è preferibile ridurre i guadagni che perdere i clienti. Se si muovono i grandi anche gli altri li seguiranno”. Ovviamente anche la contrattazione con i fornitori è importante e non è detto che un aumento all’acquisto si tramuti in un automatico e uguale aumento dei prezzi alla vendita, ma prosegue dicendo che “da qualche parte queste risorse pur bisogna recuperarle”, stressando al massimo l’efficienza, “riduciamo le spese di trasporto, tagliamo i costi del lavoro e determinati servizi pensati per aumentare la fiducia del cliente”.

martedì 7 agosto 2007

In autunno rincari per gli alimentari nei supermercati

Il Sole 24 Ore
martedì 31 luglio 2007
Pagina 21 - Economia e impreseCommercio -



L'allarme nel settore Gdo

MILANO«Delle tante sbandierate liberalizzazioni alla fine abbiamo visto ben poco. Si sono fermati ai panificatori e ai farmaci nei supermercati. per il resto è tutto fermo, immobile, in attesa che il Senato trovi la forza, se mai la troverà, di farle diventare legge». Paolo Barberini,nato a Napoli nel 1959, è presidente di Federdistribuzione, l'associazione della grande distribuzione che rappresenta 18.700 esercizi commerciali, 320mila addetti e il 17,5% della quota del mercato italiano. «Servono segnali di svolta a sostegno della concorrenza e dei consumi delle famiglie, altrimenti - spiega Barberini - l'urto dei maggiori costi di energia, tariffe e costo del lavoro potrà risultare davvero pesantissimo».Un esempio. Per l'autunno sono già stati annunciati una raffica di rincari. Primi fra tutti quelli dei cereali (+20-30%), e del latte (+20%). «Stavolta lo diciamo chiaramente e in anticipo: sarà difficile ammortizzare gli incrementi dei prezzi come abbiamo fatto negli ultimi anni». Barberini è preoccuparo, ricorda come dal 2000 al 2006 i prodotti confezionati e di libero consumo abbiano reagistratoaumenti mediridottissimi, tra lo 0,5 e lo 0,6%, rispetto a un'inflazione che si è attestata sul 6,3% e a costi di servizi e tariffe che hanno subito un'impennata del 15,4 per cento. Alfine di sprigionare nuove risorse su un mercato sempre asfittico, Federdistribuzione chiede la riduzione della pressione fiscala per le famiglie, l'inasprimento della lotta all'evasione e la riduzione della spesa pubblica unita a un processo di maggiore efficienza della pubblica amministrazione. E punta il dito contro ciò che rimane da fare nel cammino dell'apertura del mercato. Una vera e propria emergenza è il continuo e incondizionato aumento dei costi energetici. Nel solo 2006 la crescita è stata del 10,5% grazie al +14% fatto segnare dalle bollette elettriche e al 7,5% del gas. «Per questo - sottolinea Barberini - diventa urgente mettere mano alle liberalizzazioni in settori strategici come appunto quello dell'energia, delle banche e delle assicurazioni».Altro elemento di difficoltà è il protocollo su welfare e occupazione siglato recentemente dal Governo. «Alcuni punti - spiega Barberini - penalizzano oltre misura un comparto come il nostro che ha un'incidenza del costo del lavoro tra il 13 e il 15 per cento». In particolare è la previsione del passaggio automatico da tempo determinato a quello indeterminato a creare molta apprensione. «Per carità, è giusto porsi l'obiettivo della riduzione della precarietà ma questo deve essere gestito come un percorso interno all'azienda, come riconoscimento del lavoro svolto. Anche noi vogliamo trattenere i collaboratori più bravi ma questo non può essere fatto tramite un'imposizione legislativa».Stesso discorso per ciò che riguarda l'introduzione di una penalizzazione contributiva per il part-time a tempo ridotto. «Uno strumento prezioso per il nostro settore che vive di stagionalità, di flussi e di necessaria flessibilità. Così - continua il presidente di Federdistribuzione - si buttano fuori dal mercato del lavoro tutti quei giovani o quelle donne che fanno del part-time una parte importante della loro organizzazione lavorativa e che sono vitali per le nostre aziende».Tutto questo accade proprio mentre si sta faticosamente portando avanti la lunga trattativa pe il rinnovo contrattuale del commercio. «Un momento importante che vede finalmente la possibilità di introdurre innovativi fattori di premialità. Cerchiamo di andare avanti quando il contesto ci porta indietro - conclude Barberini - anche se forse, per il valore che porta al Pil del Paese, questo settore meriterebbe maggiore attenzione»

venerdì 3 agosto 2007

Settembre: esame di riparazione per la mensa?


A Luglio si è svolto il primo incontro dell'Esecutivo Aziendale, l'organismo unitario in rappresentanza di tutti i Lavoratori dell'Unicoop Firenze che dovrà trattare gli argomenti più importanti e scottanti che sono in agenda.
Tale organismo è composto da alcuni delegati sindacali scelti, dalle 3 Organizzazioni Sindacali, tra i delegati risultati eletti eletti alle elezioni per il rinnovo delle RSU di Marzo.
Come già detto, l'esecutivo aziendale rappresenta verso l'Azienda tutti i Lavoratori del Gruppo Unicoop Firenze, ed avrà il compito di condurre trattative su materie di carattere generale che riguardano tutti i Lavoratori, a prescindere dal canale di appartenenza. Inutile sottolineare la centralità e l'importanza dei temi che dovrà trattare (Accordo di Gruppo in testa), ma adesso è importante evidenziare quali saranno i primi tre temi che verranno affrontati nel mese di Settembre, il nuovo anno zero per Unicoop Firenze...
Sono stati infatti richiesti per Settembre tre incontri alla Cooperativa su: diritti d'informazione previsti dall'articolo 2 del CCNL, confronto su nuovo Regolamento Aziendale (abbiamo dato qualche breve informazione durante l'ultima assemblea del 13 Luglio) e ... UDITE UDITE ... VERIFICA SERVIZIO MENSA!!!
Tutti e tre gli argomenti sono molto importanti, ma non vi è ombra di dubbio che quella della mensa è una materia di importanza cruciale per tutti i Lavoratori di Unicoop Firenze, primo vero banco di prova per l'Esecutivo Aziendale, ma soprattutto una sorta di esame di riparazione per le Organizzazioni Sindacali.
Invitiamo fin da adesso i Lavoratori ad attivarsi per apportare il proprio contributo affinchè su tali argomenti l'ago della bilancia torni a spostarsi a loro favore.
Riportiamo di seguito il testo della lettera indirizzata alla Cooperativa per la verifica su servizio mensa.

Firenze, 11 luglio 2007
Al Direttore Risorse Umane
UNICOOP FIRENZE
Piero Forconi

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Oggetto: richiesta verifica servizio mensa.
In risposta alla vostra del 2 luglio, con la quale ci proponete di fissare l’incontro di verifica per settembre, vi diamo la nostra disponibilità e vi comunichiamo che intendiamo partecipare con l’esecutivo aziendale.
Con l’occasione porgiamo cordiali saluti.
FILCAMS CGIL - FISASCAT CISL - UILTUCS UIL
Dalida Angelini - Antonio Michelagnoli - Pietro Baio

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